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Negozi, clienti con la Brambilla 8 su 10 favorevoli agli orari liberi

Gli italiani, a larghissima maggioranza, approvano la norma sulla liberalizzazione degli orari dei negozi, delle aperture domenicali e della mezza chiusura infrasettimanale, che riguarda Comuni a vocazione turistica e città d'arte, introdotta nella manovra per iniziativa del ministro del Turismo

12 luglio 2011 | 16:15
Negozi, clienti con la Brambilla 8 su 10 favorevoli agli orari liberi
Negozi, clienti con la Brambilla 8 su 10 favorevoli agli orari liberi

Negozi, clienti con la Brambilla 8 su 10 favorevoli agli orari liberi

Gli italiani, a larghissima maggioranza, approvano la norma sulla liberalizzazione degli orari dei negozi, delle aperture domenicali e della mezza chiusura infrasettimanale, che riguarda Comuni a vocazione turistica e città d'arte, introdotta nella manovra per iniziativa del ministro del Turismo

12 luglio 2011 | 16:15
 

Piace e convince. Giudizio positivo di otto italiani su dieci alla riforma Brambilla sulla liberalizzazione degli orari dei negozi nei Comuni a vocazione turistica e nelle città d'arte. Secondo il sondaggio realizzato da Ipsos il 78% è favorevole a orari flessibili, aperture domenicali e mezza chiusura settimanale: tutti contenuti del provvedimento annunciato dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla (nella foto) in un decreto allegato alla manovra economica. E il 71% degli intervistati sarebbe d'accordo all'estensione di queste misure a tutti i Comuni italiani.



Le associazioni del commercio l'avevano accolta molto tiepidamente. E qualche problema lo porterebbe anche ai dipendenti. Invece la ricerca dell'Ipsos, per conto del ministro del Turismo (su un campione di mille persone), dice che piace al 78% degli italiani. Favorevole è l'82% dei «responsabili degli acquisti», il 76% dei residenti in un Comune a vocazione turistica e il 65% degli abitanti nelle grandi città. Non solo: il 71% degli intervistati sarebbe d'accordo a estendere questo provvedimento a tutti i Comuni italiani (il 26% è contrario). Gli intervistati, e tra questi soprattutto quelli che lavorano, apprezzano, spiega la ricerca, «la possibilità di fare acquisti in orari più comodi»; e dichiarano perfino che farebbero più acquisti se i negozi rimanessero aperti per più tempo, anche la sera o la domenica e i festivi.

Michela Vittoria BrambillaA spiegare la filosofia della riforma è lo stesso ministro, Michela Vittoria Brambilla: «Sono e resto convinta che più libertà d'impresa voglia dire più ricchezza per tutti, imprenditori, lavoratori e amministrazioni pubbliche. La strada dello sviluppo non può che percorrere la direzione della liberalizzazione, sburocratizzazione e semplificazione, come dell'affermazione della libertà di iniziativa economica privata, principio che ha già ispirato il nostro disegno di legge costituzionale, volto a modificare l'articolo 41 e adeguarlo agli attuali scenari. E non c'è dubbio che proprio la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura porterà a un significativo incremento dei consumi e dell'occupazione. Sarà positivo anche l'impatto sul turismo: le statistiche dicono che per ogni euro speso per l'alloggio, i turisti ne spendano almeno altri quattro per l'acquisto dei beni e servizi».

Anche i dati di una ricerca dell'Istituto Cermes della Bocconi, realizzata nel 2009, supportano l'idea che una maggiore flessibilità negli orari dei negozi possa portare a una crescita dell'economia. Raddoppiando le aperture domenicali e festive, dalle attuali 16 a 32, i consumi totali aumenterebbero di 3,9 miliardi di euro con un'incidenza dello 0,25 per cento sul Pil.

«Trattandosi di un'iniziativa sperimentale - conclude la Brambilla - intendo coinvolgere le categorie interessate, consumatori, commercianti e imprese del turismo, nella fase di attuazione e di valutazione, attraverso specifici tavoli di lavoro».

E già arrivano le prime risposte. Positiva la valutazione delle Province. Giuseppe Castiglione, presidente dell'Upi, apre: «La norma deve essere considerata come un'opportunità per i territori di promuovere sviluppo e il sondaggio conferma quanto i cittadini apprezzino questo intervento. I territori hanno bisogno di iniziative come questa capace di promuovere sviluppo e di venire incontro alle esigenze dei cittadini».

Favorevole anche Osvaldo Napoli, vice presidente dell'Anci: «è chiaro che questa liberalizzazione può portare beneficio ai territori, tanto è vero che alcuni amministratori locali hanno già dichiarato di volerla adottare».

Risposta positiva da Federturismo: «La norma - dice Renzo Iorio - allinea le nostre città alle maggiori capitali europee rendendole più attrattive e maggiormente competitive». Mentre Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, parla di «invasione di campo» e chiede un confronto: «Mi auguro che venga convocato un tavolo con i soggetti interessati nel quale trovare un punto d'accordo».

Soddisfatti i consumatori. «Finalmente un provvedimento del governo che va nella nostra direzione - commenta Carlo Rienzi, presidente del Codacons -. Per salvare il commercio e migliaia di esercizi commerciali proponiamo al ministro Brambilla di promuovere assieme al Codacons una ulteriore novità: ogni domenica, per tutto l'anno, negozi aperti e sconti del 20% sulla merce in vendita».


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