Il turismo italiano è in crescita oppure in calo? Il ministro Michela Vittoria Brambilla (nella foto, elaborazione grafica) non scioglie il dubbio, anzi, confonde le acque. E lo fa snocciolando dati in netto contrasto con quelli diffusi proprio in questi giorni da Confesercenti. Mentre la Ministra - che recentemente ha fatto entrare in vigore il tanto contestato Codice del turismo che danneggia soprattutto il settore della ristorazione, di importanza cruciale nel settore turistico italiano - riferisce (senza citare alcuna fonte) di una crescita del 5,6% del turismo per i primi mesi del 2011, i dati emersi da un recente sondaggio di Confesercenti-Swg parlano invece di una stagione estiva stretta tra la crisi economica e i timori per il terrorismo. In particolare, per quanto riguarda gli italiani, coloro che vanno in vacanza continuano ad essere in diminuzione: se nel 2010 erano 39 milioni quest'anno saranno 33,5 (-14,1%).
Nel servizio trasmesso ieri, 28 giugno, nell'edizione serale del Tg2, il giornalista Stefano Sassi intervista il ministro del Turismo parlando di una stagione estiva iniziata con il segno positivo, ma facendo riferimento ad alcune voci che ravvisano invece la presenza di elementi di crisi. «Per quanto riguarda questi primi mesi del 2011 - risponde la Brambilla - abbiamo un +5,6% di turisti che arrivano nel nostro Paese. Sicuramente abbiamo una fase di ripresa, confermata anche dai dati che riguardano l'interesse verso il nostro Paese. L'Italia si conferma sia a livello europeo che mondiale la meta più ambita, più desiderata dai turisti di tutto il mondo».
Chi bara allora? Qual è il trend reale del turismo in Italia? Dobbiamo fidarci delle affermazioni della Brambilla, prive di fonti esplicite, oppure dare credito alla Confesercenti? 'Italia a Tavola” chiede un immediato chiarimento da parte del ministro del Turismo.
E la confusione sui dati relativi al turismo cresce se si osservano le notizie diffuse nelle ultime settimane. Da un lato c'è Telefono Blu, associazione a difesa del consumatore, che riferisce di un 57% degli italiani in vacanza quest'estate, con un +5% rispetto ai precedenti tre anni. Un'indagine di Ciset in collaborazione con Federturismo-Confindustria evidenzia che l'estate 2011 sarà caratterizzata dalla crescita di turisti italiani (+1,9%) e stranieri (+1,8%) ma il fatturato rimarrà pressoché stabile (+0,2%) e questo si traduce, per gli operatori, in una contrazione della spesa media dei turisti.
Secondo i dati diffusi invece dalla Banca d'Italia, il turismo italiano è ancora in difficoltà: se, da una parte, si registra un incremento della domanda estera (+2,8%), dall'altra, per effetto della più rilevante crescita dei viaggi degli italiani verso l'estero (+7,9%), il bilancio crediti/debiti segna una flessione di 177 milioni di euro, pari a -19% rispetto al 2010. Prosegue dunque l'erosione dell'attivo turistico nazionale che fra il 2006 e il 2010 è diminuito di 3,1 miliardi di euro, pari a -26%.
E di 'erosione” parla anche, come detto in apertura, la Confesercenti, secondo la quale 7 italiani su 10 (uno in meno dell'anno scorso) partiranno quest'anno per le vacanze, restando fuori casa in media 12 giorni e spendendo mediamente poco più di 800 euro (il 20% in meno del 2010), per una spesa complessiva di 27 miliardi di euro. E non è tutto. Rispetto agli anni scorsi emerge una tendenza figlia della crisi: più che tagliare le ferie, si rinuncia direttamente alla vacanza senza recuperarla in altri periodi dell'anno.
Qual è allora l'andamento del turismo italiano? E quanto incideranno provvedimenti come il Codice del turismo e la tassa di soggiorno? Non ci resta che attendere un segnale chiaro e dati più oggettivi da parte del Ministro...
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