Quale futuro per la cucina italiana nel mondo? Sarà questo il tema di un simposio internazionale che si terrà a Parma il 9 e 10 giugno, promosso da Academia Barilla (www.academiabarilla.com) in collaborazione con il network Itchefs-Gvci (Gruppo virtuale cuochi italiani all'estero - www.itchefs-gvci.com). Il meeting, al quale partecipano chef, giornalisti ed esperti provenienti da tutto il mondo, fa da cornice al lancio del primo e unico Programma di certificazione di 'Proficiency in Italian Cuisine (Cpic)”, riservato a cuochi e culinary professional che lavorano al di fuori dell'Italia. L'iniziativa va così ad aggiungersi alla targa 'Ottimo - Ristorante italiano di qualità” del duo Galan-Razzi e al 'Premio ospitalità italiana - Ristoranti italiani nel mondo (Rim)”, progetto di Isnart e Unioncamere per certificare il top della ristorazione italiana all'estero. Ci chiediamo quindi quale sarà alla fine la certificazione più attendibile...
A tal proposito ha scritto alla redazione di 'Italia a Tavola” il cuoco Emanuele Esposito, general manager de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita): «Siamo sulla strada giusta... per provarci! Doveva pensarci la Gvci a istituire un riconoscimento per i cuochi che lavorano all'estero. Sono felice di questa notizia e spero che questo sia un monito per rilanciare la vera promozione dell'Italia. Un invito che rivolgo in particolar modo al ministro Romano. Fare promozione e valorizzazione senza i cuochi è come chiedere a un cuoco di fare un buon brodo di gallina senza la gallina. Torno a ribadire che senza l'unione di tutte le forze di questa grande famiglia non possiamo rilanciare la categoria e sopratutto l'export italiano. La mia idea è di creare insieme alla Gvci-CiaoItalia e tutte le associazioni esistenti un grande gruppo di promozione agroalimentare e dare la possibilità ai tanti cuochi in giro per il mondo di acquistare i prodotti italiani a costo ragionevole e creare tanti angoli shop all'interno dei ristoranti, avremmo così il più grande supermercato Italia all'estero. Tra gli associati CiaoItalia e la Gvci contiamo circa 2mila ristoranti rappresentati, una grande vetrina. Pensiamoci, da tutto questo possiamo ricavare sono benefici».
Sotto il brand Cucina italiana funziona oggi un settore Horeca globale nel quale, secondo stime recenti, ci sono almeno 70mila ristoranti o food service outlet con oltre 800mila addetti, la stragrande maggioranza dei quali di origine non italiana. La qualificazione di queste figure professionali ai parametri di una cucina italiana autentica e di qualità e il riconoscimento di chi già segue questi parametri, sono un'esigenza improrogabile, anche nell'interesse dei produttori agroalimentari italiani che esportano o sono presenti sui mercati esteri. Il Programma di certificazione di 'Proficiency in Italian Cuisines (Cpic)”, promosso da Academia Barilla, nasce proprio come risposta autorevole ed efficace a questa esigenza.
La prima delle due giornate del Simposio si aprirà nel complesso culinario Academia Barilla con una tavola rotonda sul futuro della cucina italiana nel mondo e continuerà con dimostrazioni di grandi cuochi (Angela Hartnett, Yoshi Yamada, entrambi di Londra). Seguirà quindi il lancio ufficiale del Programma di certificazione di Proficiency in Italian Cuisine con la cerimonia di conferimento del Certificato ad honorem di Italian Cuisine Master Chef a 14 cuochi internazionali leader.
Nel corso della stessa cerimonia sarà annunciata la nomina di altri 200 Icmc in 70 Paesi, in maggioranza cuochi del network Itchefs-Gvci. La giornata si concluderà con una cena preparata da tre grandi cuochi di cucina italiana all'estero (Mark Ladner, Yoshi Yamada e Kuniaki Arima). Il simposio proseguirà il giorno10 con un tour educational di Parma e della sua provincia, la 'Food Valley” italiana, organizzato in collaborazione con l'Apt Emilia Romagna. I lavori saranno chiusi all'Antica Corte Pallavicina nel corso di una cena e degustazione di prodotti tipici.
Leading Italian Cuisine Master Chef (Icmc):
- Mario Caramella, chef patron, Ristorante Forlino Singapore - presidente e co-fondatore Gvci
- Cesare Casella, Dean dell'Italian Culinary Academy di New York
- Domenico Crolla, chef patron & Maestro Pizzaiolo, Rist. Bella Napoli, Glasgow
- Donato De Santis, chef e tv celebrity, Cucina Paradiso, Buenos Aires
- Angela Hartnett, chef patron & food writer, Ristorante Murano, Londra
- Kuniaki Arima, chef patron, Ristorante Passo a Passo, Tokyo
- Mark Ladner, executive chef, Ristorante Del Posto, New York
- Carmine Antonio Lombardi, Ristorante Mezzaluna, Istanbul
- Paolo Monti, executive chef, Gaia Group, Hong Kong
- Luigi Passano, Ristorante Riviera, Guayaquil (Ecuador)
- Pietro Rongoni, chef patron, Aromi Italiani, Mosca
- Giulio Vierci, chef patron, Il Genovese, Sapporo
- Yoshi Yamada, executive chef, Tempo Restaurant, Londra
Esperti e giornalisti:
- Luigi Cremona, Guide enogastronomiche del Touring Club d'Italia
- Irina Mak, food editor, Izvetzia, Mosca
- Rosario Scarpato, managing editor, co-fondatore e presidente onorario Gvci, Melbourne
- Regina Schrambling, food writer, New York
- Michael Wilson, La Cucina Italiana Usa, New York
- Susan Jung, food editor, Southern China Morning Post, Hong Kong
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