è entrata in vigore il 9 dicembre scorso la pizza napoletana Stg. Da quel momento le pizzerie che vogliono fregiarsi di questo marchio nel produrre il piatto più amato dagli italiani possono farlo solo se la pietanza risponde esattamente al disciplinare di produzione e se i titolari delle pizzerie sono iscritti nell'apposito registro dei produttori di pizza Stg. In questo caso la pizza dovrà essere preparata con pomodoro, mozzarella di bufala Dop o mozzarella Stg, olio extravergine d'oliva e origano; dovrà avere un diametro non superiore ai 35 cm, il bordo rialzato (cornicione) tra 1 e 2 cm e una consistenza insieme morbida, elastica e facilmente piegabile 'a libretto”.
Le pizzerie potranno comunque continuare a produrre, proporre e somministrare la pizza napoletana consueta, ma nel caso non sia osservato il disciplinare non potranno ovviamente aggiungere il suffisso 'Stg”, acronimo di Specialità tradizionale garantita. Secondo Fipe, «il marchio Stg è un'ottima iniziativa per tutti coloro che vogliono distinguersi sul mercato per la produzione di pietanze con prodotti tipici del territorio. Il cliente è così libero di scegliere l'offerta che a lui sembrerà più idonea».
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