Troppe ore di lavoro, polemiche, poco tempo per se stesso e per cercare ispirazione. Da qui la decisione di una pausa.
Ferran Adrià (
nelle foto), il cuoco più famoso al mondo, osannato ma anche criticato per la cucina molecolare, ha deciso di prendersi una pausa di riflessione. E per due anni terrà chiuso il ristorante
El Bulli di Cala Montjoi, vicino Roses in Costa Brava. «Ho bisogno di tempo per decidere come sarà il 2014 - ha dichiarato durante una conferenza stampa durante il congresso di gastronomia Madrid Fusion - Non saranno due anni sabbatici: ho bisogno di tempo per riorganizzare il menu. Quando tornerò non sarà più come prima».
Adrià lavora troppo (15 ore al giorno) e ora ha bisogno di tempo per dedicarsi ai suoi nuovi progetti: «Nel formato attuale di El Bulli è impossibile continuare a creare. Nei due anni dedicati al riposo e alla ricerca di nuove ispirazioni, lavoreremo perché la cucina spagnola continui a progredire e a produrre creatività».
Dunque Adrià chiuderà il risorante a partire dal 2012 e per tutto il 2013. Nel 2014 El Bulli riaprirà per presentare quanto elaborato nel frattempo. In pratica El Bulli chiude ai clienti, ma non si ferma: i fornelli rimarranno accesi per sperimentare nuove soluzioni da proporre ai gastronomi di tutto il mondo. E in attesa del 2014, per chi ne sentirà la mancanza lo chef ha messo in vendita un kit di ingredienti e additivi per la cucina molecolare fatta in casa.
La storia di Adrià è come un romanzo: da lavapiatti alla testa, negli anni '90, di un movimento chiamato con formula un po' astratta di cucina molecolare, per la quale «il cliente ideale, non viene a El Bulli per mangiare, ma per provare un'esperienza». Il suo ristorante, tre stelle Michelin per 3 anni consecutivi, primo del mondo secondo l'inglese Restaurant Magazine e una lista d'attesa di oltre un anno per sedersi ai suoi tavoli, era aperto solo sei mesi l'anno, mentre gli altri sei venivano messi a punto nuovi piatti nel suo "laboratorio" a Barcellona.
Criticato spesso per la sua cucina fatta di arte culinaria e di invenzioni con un occhio alla fisica e alla chimica, Adrià, due anni fa, fu al centro di una violenta polemica con un altro chef "tre stelle" spagnolo,
Santi Santamaria, che lo aveva accusato di essere «uno stregone interessato solo ai soldi» e di «riempire i piatti di gelificanti e di additivi che sono un problema per la salute».
Fra i colleghi Adrià ha anche grandi estimatori, come l'altro chef "tre stelle" basco
Juan Mari Arzak, convinto che dopo la pausa di riflessione Adrià «continuerà a pensare e a creare e farà cose che nessun altro può ancora immaginare».
Dopo questao annuncio sarà interessante capire cosa farà la Nestlè, grande sponsor e finanziatore della ricerca che sta dietro ad Adrià. Vedremo in particolare fra poche settimane quale sarà la graduatoria che andrà a stilare la S.Pellegrino riguardo ai migliori chef del mondo: Adrià (che era primo) chiude poer recuperare creatività e il secondo (l'inglese Blumenthal) è stato costretto a chiuder eper "troppa creatività" con conseguenze negative per i clienti (pare) intossicati....
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