Altro che ronde di pensionati o bulli a fare gli spioni per i paesi con la scusa di sostituire Polizia o Carabinieri. I Sindaci di Roma e Monza sembrano decisi a dare un buon esempio di come si può garantire la sicurezza dei cittadini e, al tempo stesso, quella dei nostri figli. E lo fanno intervenendo su uno dei problemi finora troppo taciuti: l'abuso di alcol da parte dei minori. Il giro di vite della Capitale e del capoluogo della Brianza sembra quasi la scoperta dell'acqua calda: applicare le norme e vietare la vendita di alcolici ai minori di 16 anni e al tempo stesso vietare che a vendere alcolici siano minorenni (realtà purtroppo più diffusa di quanto si creda nei locali notturni dove improvvisati baristi sono studenti che non hanno 18 anni...).
Ma non basta. Le decisioni di Gianni Alemanno vanno anche più in là e cercano di incidere su un'altra zona buia finora di fatto ai margini per disinteresse o, peggio, per troppi interessi coinvolti: l'organizzazione dei locali notturni. Un'area dove agli abusi dell'alcol si aggiunge il consumo di droga. L'ultimo caso è quello della chiusura di 4 ritrovi a Firenze. Il Sindaco di Roma, che minaccia di usare il manganello se le cose non cambieranno (e in questo caso è più che giustificato...), ha optato per una formula particolarmente interessante che chiama alla collaborazione i gestori e il personale, che d'ora in avanti saranno responsabilizzati per quanto avviene nei loro locali, al punto che in caso di risultati positivi potranno avere una proroga fino alle 5 del mattino dell'orario di apertura.
Le nuove regole dovranno essere rispettate da tutte le discoteche e i night che aderiranno al protocollo (e che avranno esposto un bollino che attesta l'accettazione delle regole) mentre per chi liberamente non sottoscriverà l'intesa scatteranno le chiusure anticipate e il popolo della notte avrà meno tempo da trascorrere in quei locali.
Un modo francamente intelligente e moderno per cercare di porre un rimedio ai guasti dovuti ad anni di lassismo in cui i proprietari di discoteche hanno di fatto goduto di una libertà non concessa agli altri operatori dell'Horeca. Il ciclo virtuoso che potrebbe essere attivato, oltre a rigenerare molti di questi locali (soprattutto se saranno intensificati i controlli reali...), potrebbe permettere anche l'attuazione di tutti quei programmi sul bere responsabile che ha per destinatari proprio i giovani.
Ma perché questo avvenga sul serio è assolutamente indispensabile che Alemanno e la sua giunta (che si spera siano imitati dagli altri Comuni italiani) possano contare sul serio sul supporto dei sindacati di categoria che sul tema della 'notte” hanno spesso dormito. Serve inoltre che le regole siano rispettate in maniera rigida e che non si badi solo al momento della 'vendita” di alcol, ma si punti anche sul consumo. Basti un solo esempio. Oggi dopo le 2 di notte non si potrebbe più vendere alcolici in discoteche. Per i ragazzini è però facile aggirare il divieto. Escono nel parcheggio e prelevano dall'auto le bottiglie che si sono comprati per strada e le consumano fuori dalla discoteca. E dopo avere fatto il pieno rientrano.
Controlli dei vari vigilantes in questi spazi e, soprattutto, esami del grado alcolico all'uscita dal parcheggio da parte di Polizia e Carabinieri in maniera sistematica costituirebbero i necessari tasselli per sostenere la meritoria iniziativa del Comune di Roma. Speriamo sia la volta buona perché le discoteche siano un luogo di divertimento e svago e non solo i santuari dello sballo.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net
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