La Sicilia del vino ha un volto femminile, così dice Josè Rallo, ad di Donnafugata e
modello d’imprenditoria.
«Sono rientrata in Sicilia nel 1990 e ho avuto la fortuna di tornare a lavorare per l'azienda di famiglia, con una madre che è stata un modello di imprenditoria e un padre assolutamente femminista».
L'azienda di famiglia è
Donnafugata, realtà che di certo non necessita presentazioni, simbolo della qualità del vino made in Sicily dal 1983 (fino al 1997 sotto il nome di Vini Rallo, azienda poi ceduta nel 1997 per implementare la realtà Donnafugata Wines), con la famiglia, però, dedita alla viticoltura da oltre 150 anni). Il padre "femminista" è
Giacomo Rallo, venuto a mancare nel maggio del 2016: fondatore della cantina, sotto il suo controllo il marketing aziendale; la madre,
Gabriella, il modello, ha incarnato negli anni il concetto di un'innovazione in Sicilia che tende alla qualità.
Josè Rallo
A raccogliere le redini di tutto questo, con a fianco il fratello, agronomo e wine-maker
Antonio, è appunto
Josè Rallo, ad oggi responsabile del controllo di gestione e guida della comunicazione, un altro punto rosa nel mondo del vino siciliano: «Questa presenza femminile è frutto magari di alcuni esempi, come poteva essere quello di mia mamma, Gabriella, o il mio. L'esempio è una cosa molto importante, è emulazione, è desiderio di fare bene ciò che gli altri stanno già facendo bene. Questo ti permette di scoprire dentro di te una potenzialità».
Un facile rimando da questo pensiero alla filosofia dell'associazione tutta in rosa
Le Donne del Vino, che ad oggi in Sicilia «conta 24 tra produttrici e professioniste», una realtà che condivide con José la fiducia delle potenzialità delle donne in questo settore; sono loro che «possono dare anche una marcia in più alle aziende, perché hanno un punto di vista tutto loro, un approccio più multitasking, un po' creativo, un po' a volte anche razionale, rispetto al vino».
Giacomo, Josè, Gabriella e Antonio Rallo (foto: Fabio Gambina)
Laureata in Economia e commercio a Pisa, riceve nel 2002 il Premio Marisa Bellisario per "aver rivoluzionato, in chiave femminile, l'immagine del vino siciliano nel mondo", è membro dal 2008 al 2010 del Cda del Banco di Sicilia, nel 2010 insignita del Premio Firenze Donna e nel 2011 del Premio Profilo Donna, indicata nel 2018 dal presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli come ministro dell'Agricoltura. Un piccolo sunto di un background che, s'intende, dà rilievo e credibilità alle parole della Rallo.
«La donna è più portata a guardare al futuro, la donna è madre tanto di figli quanto di un territorio che va tramandato attraverso la sostenibilità» e la valorizzazione, perché no, dei vitigni autoctoni. In Sicilia è sempre più importante il ruolo dei vitigni autoctoni (ideale condiviso da personalità di spicco del mondo del vino regionale come
Alessio Planeta e
Mario Di Lorenzo): «Talvolta riportare in produzione un vitigno reliquia, un vitigno in via d'estinzione, può tanto regalarci una grande emozione quando darci un'opportunità», connessa al concetto di sostenibilità. «Una varietà prima abbandonata e oggi recuperata può essere la risposta al problema del cambiamento climatico: magari un vitigno è stato sostituito perché non produceva molto, quando in realtà è in grado di dare i suoi frutti in assenza di acqua o in presenza di un clima diverso... Questa è l'opportunità della biodiversità».
Per informazioni:
www.donnafugata.it