Buone notizie dal lago di Garda, dopo i cupi giorni della chiusura causa pandemia. «Ad oggi è aperto il 35% degli hotel - ha dichiarato Marco Girardi, direttore del consorzio Garda Lombardia - dal 15 luglio si arriverà all'80%. Italiani e stranieri annunciano il loro arrivo, si ferma così l'emorragia di disdette. La ripartenza quella vera è iniziata, anche se quest'estate le presenze saranno ovviamente meno del solito».
La sponda lombarda del lago di Garda
Il Consorzio raggruppa 800 aziende sparse fra Sirmione, Desenzano, Padenghe, Moniga, Manerba, Salò, Gardone, Toscolano, Gargnano e Limone, che valgono 8 milioni di presenze annue. Da metà luglio arriveranno in massa austriaci, svizzeri, belgi, olandesi e
soprattutto tedeschi. Mancheranno quasi sicuramente inglesi, polacchi e russi.
Ma ci saranno anche tanti italiani, per il turismo di prossimità, tanto auspicato dalle istituzioni locali.
Certo,
non sarà un'estate da tutto esaurito, ma gli albergatori sono ottimisti e iniziano a intravedere il bicchiere mezzo pieno. E sarà di sicuro richiamo, sabato 4 luglio, anche l'inaugurazione al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, del "Perfettissimo Teatro". Finalmente, dopo 90 anni, è stato infatti tutto ricoperto di marmo rosso Verona, il suggestivo anfiteatro, tanto caro a Gabriele D'Annunzio. Un suggestivo e impareggiabile colpo d'occhio sul Benaco. Il completamento dell'opera, dal costo di 1 milione di euro, è stato realizzato grazie ad un contributo della Regione Lombardia e della banca Valsabbina.
Giordano Bruno Guerri, il presidente del Vittoriale, ha portato a compimento il sogno del Vate. «Adesso - scrive Guerri - superata ogni avversità, possiamo presentare al mondo un "Perfettissimo Teatro", come scrisse D'Annunzio nel
Piacere. Abbiamo portato a compimento il "Libro di pietre vive", sogno inconcluso di un poeta che aveva fatto della realizzazione dei sogni lo scopo della vita».
Un'occasione per richiamare sul Garda migliaia di turisti (furono quasi 300mila i visitatori della casa museo lo scorso anno), perché il Vittoriale conserva, e ancora di più produce, bellezza, cultura, lavoro e ricchezza.