Il climate change non ha danneggiato la Sicilia vitivinicola grazie alla sua biodiversità e ai suoi microclimi. La Sicilia rappresenta, con 99mila ettari, la regione italiana più vitata, ma è al quarto posto in Italia per produzione complessiva con una resa per ettaro inferiore rispetto a molte altre regioni, spesso per scelta onde aumentare la qualità delle uve.
Ottima la vendemmia 2022 in Sicilia
Vini baciati dal sole
Terreni privilegiati e un clima ideale, molto diversificato, fanno della Sicilia la regione perfetta dove coltivare uve dall’elevato potenziale qualitativo. L’isola del sole gode di 2.500 ore l’anno per cui grazie all’irraggiamento le piante si mantengono in salute e di conseguenza i produttori si tengono lontani dall’uso di farmaci e da interventi chimici sui vigneti. Sicilia, un continente agricolo con terreni dalla più diversa natura, quote vinicole che vanno dal mare ad oltre mille metri, dove si coltivano più di 60 varietà, di cui una ventina autoctone. Tra le principali autoctone a bacca rossa, nell’ordine: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Frappato, Nerello Cappuccio, Perricone, per i bianchi: Catarratto, Grillo, Inzolia, Grecanico, Zibibbo, Moscato bianco, Carricante, Malvasia.
Vendemmia 2022 lunga ed eccellente
Quest’anno si è avuta la vendemmia più lunga d’Italia con cento giorni di raccolta, iniziata nella parte occidentale dell’Isola, tra la fine di luglio e prima decade di agosto, si è conclusa a fine ottobre nei vigneti dell’Etna.
Le premesse per ricordare in Sicilia l’annata 2022 come un’annata eccellente ci sono tutte: uve sane dal punto di vista fitosanitario e in perfetto equilibrio acido-zuccherino, ottime sensazioni organolettiche, grande qualità, con bianchi freschi ed equilibrati e rossi che lasciano presagire strutture e complessità importanti. Il caldo e le poche piogge hanno creato una congiuntura climatica in Sicilia che si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo e determinante per la qualità delle uve: un autunno piovoso seguito da un inverno con minori precipitazioni e una fredda primavera. Le alte temperature e la siccità dell’estate siciliana hanno inibito la diffusione delle malattie della vite e inciso, solo in alcuni areali, sul calo della produzione per circa il 5-10%.
Produttori soddisfatti
«Nelle nostre quattro tenute: Pantelleria, Contessa Entellina, Etna, Vittoria, quattro identità diverse ma accomunate dalla ricerca della bevibilità longeva – afferma Josè Rallo di Donnafugata – l’annata si sta rivelando eccellente con un piccolo calo produttivo». Per l’azienda agricola Rallo, in Sicilia occidentale, con vigneti a Marsala, Alcamo e Pantelleria, quella che si è appena conclusa è stata «una vendemmia soddisfacente dal punto di vista della qualità, che lascia presagire un prodotto eccellente».
A Butera, in provincia di Caltanissetta, nel cuore dell’Isola, «l’annata si presenta di qualità elevata con bianchi equilibrati e rossi che daranno vita a strutture e complessità importanti» commenta Antonio Paolo Froio, direttore della Tenuta Principi di Butera.
Buona la qualità delle uve di questa vendemmia 2022 anche per l’azienda Castellucci Miano, che a Valledolmo, tra 700 e 1050 metri, pratica viticoltura di montagna con vini particolari a base di Catarratto e Perricone.
«Qualitativamente credo si possa dire che questo 2022 ci darà grandi soddisfazioni. È un’annata che promette bene, le uve erano veramente perfette con un piccolo aumenta sulla quantità per alcuni vitigni», commenta Achille Alessi di Terre di Giurfo.
Ottima anche la situazione sull’Etna
Ottime le premesse anche sull’Etna. Sul versante nord, a Castiglione di Sicilia, Francesco Cambria dell’azienda Cottanera e Nicola Gumina, enologo di Palmento Costanzo, entrambi sostengono una «quantità delle uve prodotte superiore alla precedente annata e una qualità eccelsa, con uve perfettamente sane da un profilo sanitario ed a piena maturazione aromatica ed organolettica».
«A Lipari, nelle isole Eolie, dopo un inizio meteorologico incerto, la vendemmia si è chiusa con grandi risultati. Sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo sarà una vendemmia di vini importanti che sapranno di sole, di mare e di vento come le nostre splendide Isole Eolie», commenta Massimo Lentsch di Tenute di Castellaro.
Ottimi risultati anche sui vigenti dell'Etna
«I cambiamenti climatici non sembrano pregiudicare l’eccellente qualità delle uve siciliane-afferma Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia e ceo di Rapitalà - La Sicilia dimostra, ancora una volta, la straordinaria capacità di fronteggiare le conseguenze del climate change con successo, grazie alla varietà del suo patrimonio vinicolo, in massima parte autoctono, alla grande biodiversità e agli straordinari microclimi presenti nei diversi areali».
Assovini Sicilia è la più importante associazione di produttori con 91 soci che producono circa 900 etichette da cui si genera più dell’80% del valore del vino siciliano imbottigliato. Il 95% delle aziende produce vini Doc mentre l’export rappresenta oltre il 50% delle vendite, arrivando a raggiungere oltre cento paesi.