Località turistiche prese d’assalto nei weekend con conseguenti problemi di sovraffollamento, soprattutto per quanto riguarda le più piccole, ed interminabili code sulle autostrade. Nella bergamasca, in alte Val Seriana, Castione della Presolana è un esempio emblematico. Le presenze sono cresciute del 70 % di presenze in più come conferma Fabio Migliorati, assessore comunale al Turismo: «Siamo soddisfatti e nel contempo preoccupati, perché il nostro piccolo comune ai piedi della Presolana, soprattutto nei fine settimana è super affollato, si creano ingorghi e anche problemi di ordine pubblico».
Il passo della Presolana
«Nel mese di giugno - prosegue - tutte le seconde case si sono ripopolate, gli appartamenti in affitto sono andati via come il pane, abbiamo registrato un affluenza in aumento del 70% rispetto agli anni scorsi. Meno gente negli alberghi, ma tanti vacanzieri lombardi e delle regioni limitrofe, nelle
strutture prese in affitto per i mesi estivi». Il turismo di prossimità insomma, nella bergamasca si concretizza così. Basta salire al Monte Pora o al Colle Vareno, oppure provare il brivido, al Passo, al salto degli sposi o scendere nella sempre suggestiva e mai abbastanza valorizzata Val di Scalve, per capire che il 2020 sarà un
anno di ferie fuoriporta.
Le vallate e le montagne bergamasche , martoriate dal covid si riscattano così, mettendo in mostra molti i molti gioielli ambientali sconosciuti ai più, a partire dalle cascate del fiume Serio (fra le più alte d'Europa con un dislivello di oltre 300 metri): senza dimenticare le decine di rifugi sparsi fra le Orobie. E la Lombardia ha deciso di celebrare proprio in questa terra, domenica 5 luglio la 1ª edizione della giornata regionale per le montagne lombarde. Alla cappella Savina in Presolana, il Vescovo della città mons. Beschi, celebrerà una messa per tutti i defunti della pandemia. Verrà anche ricordato il 150° anniversario della prima ascensione in vetta, raggiunta per la prima volta il 4 ottobre del 1870 dagli alpinisti Medici , Curò e Frizzoni. Nell'estate del 1888 scalata anche dal Papa brianzolo Achille Ratti.
«Dobbiamo sviluppare politiche per la montagna - ha detto il presidente del Consiglio regionale
Alessandro Fermi - ancora più incisive non solo nell'ottica dell'evento delle olimpiadi invernali del 2026, ma anche sui temi importanti come il turismo, la cultura del cibo e le sue tradizioni». Alcune cifre danno l'idea dell'importanza delle montagne lombarde che coprono (insieme alle colline) il 53 % dell'intero territorio regionale, con 23 comunità montane, il 32 % dell'intera popolazione, il 28,6 %di presenze turistiche e 8 parchi di grande pregio ambientale e naturalistico.