Con l'arrivo della primavera e dei primi caldi, cresce la voglia di stare all'aperto e condividere un picnic con amici o familiari su un prato di montagna o in riva al mare. Ma proprio questi momenti di relax, se non si osservano alcune semplici accortezze nella preparazione e nella conservazione dei cibi, rischiano di trasformarsi in occasioni poco piacevoli, se non addirittura pericolose per la salute. Il pericolo, infatti, si nasconde nei piatti che portiamo con noi: se mal conservati o cucinati in modo scorretto, possono diventare terreno fertile per batteri e infezioni alimentari anche gravi, come la salmonella. Ne parlano gli esperti di Humanitas Salute in un articolo che pubblichiamo.

Picnic senza rischi: le regole per mangiare all'aperto in tutta sicurezza
Picnic all'aperto: attenzione ai rischi alimentari
Quando si consumano cibi all'aperto, i principali responsabili della proliferazione di batteri patogeni sono fattori come la temperatura, il pH - ovvero la concentrazione di acidi - e il contenuto di acqua libera degli alimenti. Sono questi elementi a influire sullo sviluppo di agenti patogeni e delle tossine che possono essere presenti nei cibi. In particolare, la temperatura è il parametro che va tenuto maggiormente sotto controllo. «Da questo punto di vista - spiegano gli esperti di Humanitas Salute - quando si preparano cibi destinati a un consumo "fuori casa" è ancor più necessario rispettare le corrette norme igieniche di preparazione e cottura delle materie prime, nonché quelle di conservazione degli alimenti. Stando bene attenti: la proliferazione degli agenti patogeni può essere favorita non solo dalle alte, ma anche dalle basse temperature a seconda del patogeno in questione».
Non si tratta solo di evitare di lasciare il cibo al sole per troppo tempo, ma di seguire alcune regole di base sin dalla fase di preparazione. Una delle prime raccomandazioni riguarda i cibi cotti, che non vanno mai confezionati ancora caldi. Allo stesso modo, se si prevede di mangiare tramezzini, insalate di pasta, panini o altri alimenti freddi, è importante lasciarli in frigorifero per almeno 12 ore prima di portarli con sé. Un altro consiglio utile è quello di preparare già i cibi in porzioni singole, in modo da evitare manipolazioni successive, soprattutto quando non si ha a disposizione acqua per lavarsi le mani. Inoltre, è fondamentale mantenere una netta separazione tra cibi cotti e crudi, per scongiurare qualsiasi contaminazione incrociata. Queste accortezze non richiedono grandi sforzi ma possono fare davvero la differenza, trasformando un pranzo all'aperto in un momento di puro piacere, senza brutte sorprese. Perché la salute - anche sotto l'ombrellone o tra i sentieri di montagna - comincia sempre da ciò che portiamo in tavola.