Il turismo del futuro si chiama
enoturismo. Questo il concetto di fondo che è emerso durante i lavori del convegno “Trasformare il terroir in destinazione turistica”, momento clou del
53° Congresso nazionale Ais. Presenti sul palco del Teatro Filarmonico di Verona, insieme al presidente dell’Associazione italiana sommelier Antonello Maietta, Roberto Bellini (area formazione Ais), Stefan Marchioro (Università di Padova), Pietro Tonutti (Scuola universitaria superiore Sant’Anna di Pisa), Alessandro Sensidoni (Università di Udine), Mauro Santinato (amministratore di HotelPerformance), Angelo Mellone (giornalista e scrittore). Il dibattito è stato moderato Markus Frings.
Il convegno ha segnato una nuova strada per i sommelier
«Il 25% degli italiani che fa una vacanza - è stato sottolineato - si orienta a un territorio del vino. Risulta quindi necessario pensare alle esigenze reali dei turisti proponendo loro non solo una destinazione, ma un mondo. Un’esperienza non replicabile, memorabile. Vanno comunicate delle emozioni a chi è alla ricerca di una vacanza autentica, a base di territorio e di tipicità. Non dimentichiamo che tutte le regioni italiane producono vino e vantano una Dop, più di 400 in totale».
Antonello Maietta
Elementi da valorizzare e promuovere investendo in modo sempre più incisivo in formazione per accogliere l’enoturista con una efficace strategia di servizio, entrando in relazione e rendendolo protagonista. L’Ais, con suoi associati, ha la capacità straordinaria di amplificare le cultura del vino e dei suoi territori in chiave di accoglienza. Comunicazione, formazione e didattica sono tra i suoi punti di forza.
«Crediamo che il sommelier sia la figura professionale che meglio si adatta alle aziende in termini di enoturismo – ha segnalato
Antonello Maietta - infatti, oltre a essere esperto di degustazione e di abbinamento cibo-vino, è in grado di porre l’accento sulla provenienza geografica del prodotto, valorizzandone il territorio. Vogliamo però che questo sia solo un punto di partenza. Vista l’esponenziale crescita del mondo enoturistico, stiamo lavorando perché il sommelier abbia una formazione a tutto tondo, con nozioni sulla psicologia del cliente, sui beni culturali del territorio e sulle principali lingue straniere».
Il palco del Filarmonico
Una nuova figura di riferimento, un esperto a cui sono richieste sempre più competenze interdisciplinari affiancate alle più tradizionali abilità professionali. Il sommelier può promuovere le tendenze crescenti del benessere e della sostenibilità puntando sulla capacità di offrire accoglienza e di divulgare attraverso il vino i temi della cultura e del bello, promuovendo i terroir che si devono trasformare in seducenti destinazioni turistiche.
«Quando è nata, l’Associazione italiana sommelier era al passo con i tempi - ha annotato Maietta - Ma sono ormai dieci anni che li precorre. Sappiamo anticipare le tendenze. Essere dei veri professionisti significa narrare il vino e il suo mondo. In sala e fuori».
Il turismo è destinato a crescere: nel 2030 si stima sarà un mercato composto da 1 miliardo e 800 milioni di persone. Va quindi organizzato un sistema turistico adeguato, con il mondo del vino e i suoi sommelier in prima fila.
Per informazioni:
www.aisitalia.it