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L'Italia riparte dal nuovo Governo Poker giallo-verde per l'Horeca

 
01 giugno 2018 | 09:34

L'Italia riparte dal nuovo Governo Poker giallo-verde per l'Horeca

01 giugno 2018 | 09:34
 

L’Italia ha di nuovo un Governo. La regia è di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, leader del M5S e della Lega, che hanno avuto il via libera di Sergio Mattarella per la nomina di Giuseppe Conte come premier. Due leghisti e due "grillini" avranno in mano le sorti dell'Horeca italiano, chiamato a cambiare marcia.

Dunque l’Italia può ripartire dopo quasi 3 mesi di tira e molla scattati subito dopo le elezioni del 4 marzo. Diciotto complessivamente, i ministri nominati: nove quelli dei Cinquestelle, sei della Lega, tre i tecnici. Cinque le donne.

Luigi Di Maio, Gian Marco Centinato, Marco Bussetti e Alberto Bonisoli  (L'Italia riparte dal nuovo Governo Poker giallo-verde per l'Horeca)
 
Questi i loro nomi e le loro rispettive cariche:
Vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Lavoro e politiche sociali: Luigi Di Maio (M5S).
Vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno: Matteo Salvini (Lega).
Economia: Giovanni Tria (Lega).
Esteri: Enzo Moavero Milanesi.
Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S).
Politiche comunitarie: Paolo Savona.
Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: Riccardo Fraccaro (M5S).
Pubblica amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega).
Affari regionali: Erika Stefani (Lega).
Sud: Barbara Lezzi (M5S).
Famiglia e disabili: Lorenzo Fontana (Lega).
Difesa: Elisabetta Trenta (M5S).
Politiche agricole: Gian Marco Centinaio (Lega).
Infrastrutture: Danilo Toninelli (M5S).
Istruzione: Marco Bussetti (indicato dalla Lega).
Beni culturali e Turismo: Alberto Bonisoli (indicato dal M5S).
Salute: Giulia Grillo (M5S).
Ambiente: Sergio Costa.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà invece Giancarlo Giorgetti (Lega) che per poco più di 24 ore sembrava dover essere il nome scelto per Palazzo Chigi, ma ha rimesso il mandato lasciando strada al nome di Conte.

(L'Italia riparte dal nuovo Governo Poker giallo-verde per l'Horeca)

Per quello che riguarda il settore della ristorazione e dell’accoglienza, quattro sono dunque i nomi “caldi” che avranno il compito di dare al mercato una spinta forte, basata sul concetto di squadra, di collaborazione e di sinergia tra ministeri: Luigi di Maio, Gian Marco Centinaio, Alberto Bonisoli, Marco Bussetti. Un primo piccolo passo falso va però già segnalato: manca il ministero dedicato al Turismo che nei mesi precedenti sembrava un'idea molto concreta ma che, ora che i giochi sono fatti, si è ridotta solo ad un sogno. La carica è stata "accorpata" come successo molte altre volte ai Beni culturali.

Il Poker per l'Horeca
Luigi Di Maio (M5S) - Vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Lavoro e politiche sociali
Senza dubbio uno degli artefici principali di questo Governo che ha voluto accorpare il dicastero dello Sviluppo economico, a quello del Lavoro per seguire da vicino (sembrerebbe) la pratica del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei Cinque Stelle in campagna elettorale. (clicca qui per il profilo completo).

Gian Marco Centinaio (Lega) - Politiche agricole
È sempre stato uno dei nomi caldi per questo ruolo. Nel suo curriculum "spicca" il ruolo da direttore commerciale di un tour operator. (clicca qui per il profilo completo).

Marco Bussetti (indicato dalla Lega) - Istruzione
Studente, insegnante, dirigente scolastico e professore universitario per l’Università Cattolica di Milano e Pavia. Laureato in Scienze motorie, fino ad oggi è stato responsabile dell’ambito X (ossia Milano) dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia. (clicca qui per il profilo completo).

Alberto Bonisoli (indicato dal M5S) - Beni culturali e Turismo
Bocconiano, 56 anni, un profilo manageriale fra moda, design e formazione. Attualmente è direttore della Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano. «È una sfida complessa che affronto mettendo a servizio le mie competenze e mettendo in gioco quello che sono». Fra gli obiettivi prioritari c'è quello di «portare gli investimenti per il patrimonio culturale almeno all'1 per cento del Pil, se non oltre» e avviare iniziative per la «tutela, la digitalizzazione del patrimonio e cultura diffusa sul territorio, in particolare nelle periferie». (clicca qui per il profilo completo).

«Molte le cose da fare per il Paese e per l’agricoltura italiana - ha fatto sapere il presidente nazionale Cia Dino Scanavino - ecco perché confidiamo che il nuovo Governo realizzi quel cambiamento che auspichiamo convintamente. Buon lavoro, quindi, a tutti i ministri incaricati e un particolare sostegno al senatore Gian Marco Centinaio, con il quale speriamo di attivare, da subito, un’importante sinergia che porti all’ulteriore sviluppo del settore primario. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a collaborare, avanzando proposte e aiutando il dialogo. Faremo responsabilmente ciò che ci compete in rappresentanza degli Agricoltori Italiani, tutelandone gli interessi e sollecitando le Istituzioni ogni volta che sarà necessario».

«Con la nomina di Gian Marco Centinaio a ministro delle Politiche Agricole proprio nel giorno in cui l’Unione Europea ha presentato la riforma con i tagli alla politica agricola - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - inizia una dura battaglia per difendere il primato dell’agricoltura italiana in Europa per valore aggiunto, qualità, sicurezza alimentare ed ambientale. Assicuriamo piena collaborazione nella difesa e valorizzazione del Made in Italy agroalimentare, oggi minacciato dalla visione omologante del cibo rappresentata in Europa dai Paesi del nord. Sovranità alimentare, etichettatura di origine obbligatoria di cibi e bevande, un nuovo approccio nei trattati di libero scambio con i Paesi terzi e il ripensamento delle scelte fatte sui voucher la cui cancellazione ha creato tanti disagi al settore, sono da sempre al centro dell’azione di Coldiretti e ora trovano riscontro anche nel contratto di Governo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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