Prima il Social eating di Gnammo, poi la trovata degli Home Restaurant Hotel: tutte iniziative che, celate, infliggono duri colpi a professionisti certificati mettendo per di più a rischio la sicurezza dei consumatori.
Chi non ricorda quel famoso spot pubblicitario di qualche decennio fa, del pulcino Calimero in Carosello? È proprio il caso di citarlo anche oggi, con la “discesa in campo”, dopo già le questioni sorte con il
Social eating della Gnammo, della
nuova idea dell'Home Restaurant Hotel. In definitiva chiunque, proprietario di appartamento, che abbia un po’ di intraprendenza (e tanto poco buon senso!), può trasformare casa propria in affittacamere con servizio di ristorante.
Che l’ingegno umano non abbia limiti è risaputo, che la ricerca del profitto da parte di tutti sia lecita nessuno lo mette in dubbio, ma sfruttare le crisi economiche per accaparrare facili guadagni e portare scompiglio in settori lavorativi legalmente accreditati, penso sia scorretto; un “business” da boicottare a pieno titolo, specie se i suoi promoter non hanno mai avuto rilevanti e dirette esperienze nel settore.
L’ospitalità e l’accoglienza italiane di ogni ordine e grado sono una cosa seria, frutto di fattori da sempre distintivi e apprezzati dall’utenza di tutto il mondo: la nostra “art de vivre” tutta italiana, le bellezze storiche, architettoniche e naturalistiche del nostro Paese, unite da una grandissima enogastronomia rendono l’Italia meta di innumerevoli flussi turistici alla ricerca di intelletto e palato, gusto e bellezza, accoglienza e sapori: rischiare di rovinare “qualcosa” che ha un valore riconosciuto per tradizione e cultura è da veri incoscienti e irresponsabili.
La
Fic - Federazione italiana cuochi, della quale sono onorato di essere rappresentante,
dopo “Gnammo” condanna a piena voce e con fermezza il nuovo progetto Home Restaurant Hotel, ritenendolo altrettanto rischioso per potenziali clienti e motivo giustificato di grave allarmismo sia tra gli operatori dell’Horeca che tra i lavoratori “legittimati” dell’intero comparto.
Ritengo che l’Hotel & Restaurant “fai da te” sia l’ennesima machiavellica trovata, ingannevolmente qualificata dai suoi promotori con ideali di share economy, dove l’unico beneficio collettivo è da parte di coloro che tendono i “fili” di questo anomalo sistema di accoglienza.
Il nostro ente comunque guarda sempre in avanti, è aperto alle novità, anche alle mode di un solo momento, purché siano nella piena legalità e garantite per
igiene e sicurezza pubblica, nella tutela naturalmente del lavoratore e della sua professionalità.
Chiediamo al Governo appena instaurato, attraverso il suo ministro delle Politiche agricole e del Turismo, l’onorevole Gian Marco Centinaio, un tempestivo intervento e un vigile controllo su tutte quelle attività poco chiare che gettano ombra su quei settori dell’Horeca italiana, affinché la serietà, la competenza e la professionalità che contraddistingue quest'ultima nel mondo non sia defraudata della sua autorevolezza e rettitudine.