La serie di cene a quattro mani al ristorante Pellico 3 del Park Hyatt Milano ha preso il via inaugurando gli eventi “Guido invita”. Appuntamenti che vedranno chef di caratura accolti nella cucina di Guido Paternollo per creare menu da alto palato.

Óscar Salazar e Guido Paternollo
Park Hyatt, i sapori e le consistenze del Mediterraneo
Il primo ospite di Patrenollo è stato Óscar Salazar, chef di The View presso 7Pines di Ibiza, parte di Destination by Hyatt. Hanno elaborato una carta da otto portate, un viaggio tra sapori, colori e consistenze che ha miscelato la creatività e l’estro dei due cuochi. In scena le sfumature e la ricchezza del Mediterraneo che le quattro mani hanno saputo mettere in successione in un’alternanza di stili e identità che hanno viaggiato in armonia.

La Capasanta al vapore di verza, foie gras, salsa al pan brioche, tartufo nero di Guido Paternollo
Guido Paternollo predilige il contatto diretto con gli ingredienti, custodi di racconti del territorio. La loro valorizzazione avviene attraverso tecniche essenziali che esaltano la purezza del gusto, dando vita a un intreccio di influenze che spaziano dalla tradizione italiana a quella giapponese e francese, senza mai perdere il legame con il Mediterraneo.

Guido invita: una sere di cene a quattro mani al Park Hyatt Milano
Park Hyatt, l'essenza di Ibiza interpretata da Salazar
Óscar Salazar porta con sé l’essenza di Ibiza, combinando l’eleganza del savoir-faire francese con influenze globali. I piatti che ha proposto hanno espresso una profonda connessione con la sua isola attraverso ingredienti freschi e locali quali il gambero rosso ibizenco, la cipolla andalusa, la sobrasada, celebrando le radici e le nuove prospettive della cucina mediterranea.

Óscar Salazar: Gambero rosso con escabeche di pollo, carota e la sua essenza
Park Hyatt, l'arte di Paternollo e Salazar
Ha dato il via all’evento culinario Óscar Salazar con Cuore di cipolla arrosto con cipolla andalusa e formaggio di capra a cui ha fatto seguito la Capasanta al vapore di verza, foie gras, salsa al pan brioche, tartufo nero firmata da Guido Paternollo. Da una mano all’altra, dalla cucina hanno fatto il loro ingresso in sala Gambero rosso con escabeche di pollo, carota e la sua essenza, Branzino, zucca stagionata, darphin di anemoni, emulsione di semi di zucca e wakame, Sofrit pagés, sobrasada, bietola e pastinaca, Spaghetto acido, emulsione di vongole, vongole veraci, calamaretti spillo. Pera, mascarpone, caffè ha chiuso il cerchio.

Spaghetto acido, emulsione di vongole, vongole veraci, calamaretti spillo di Paternollo
A fine sfilata è stato chiesto ai due protagonisti di indicare la ricetta preferita tra quelle realizzate dall’altro chef. Una valutazione incrociata. Salazar ha indicato la Capasanta al vapore di Paternollo, che a sua volta ha scelto il Gambero rosso. Mediterraneo all’ennesima potenza.

Servizio di Moët & Chandon Collection Imperial
Park Hyatt e Champagne pairing
Ad accompagnare la successione delle portate una selezione di etichette di Moët & Chandon, che nel 2023 ha conferito a Paternollo il premio speciale “Tradizione Futura” insieme a Gambero Rosso. L’esperienza di wine pairing ha preso il via con Moët Imperial in Magnum per gli amuse bouche Tartelletta barbabietola e caviale, Beignet, cime di rapa e acciughe, Omelette di gamberi. È proseguita con Gran Vintage 2016 sia in versione Blanc che Rosé e si è conclusa con Collection Imperial, la massima espressione di haute oenologie dello chef de cave Benoît Gouez.