Un pizzaiolo (geometra mancato, al lavoro in un'antica segheria) a fianco di 4 chef, con i vini di 4 cantine, per 4 cene d'autore dedicate al territorio. L'ambiziosa sfida, tra pizza e alta cucina, è stata lanciata da Mattia Cicerone di ''Roco's Lab", una pizzeria situata a Cunettone di Salò (Bs). Con i suoi impasti contemporanei ha fatto - e farà - incontrare i migliori chef della zona lacustre e le eccellenze vinicole del Nord Italia.
Il pizzaiolo Mattia Cicerone e lo chef Vincenzo Manicone
Le date delle prossime sfide tra pizza e alta cucina
Gli impasti di Mattia sono stati affidati alle sapienti mani di Matteo Felter (Felter alle Rose, trattoria storica della Magnifica Patria) abbinati con i vini della cantina Sincette (il 29 febbraio scorso); a seguire il 18 aprile Vincenzo Manicone - da due mesi al Tancredi di Sirmione (dopo una lunga esperienza con Cannavacciuolo) - accompagnati dai Brut, Satèn e Rosé della cantina Vezzoli Franciacorta. In calendario poi Carlo Bresciani della Cascina San Zago (vini Schioppetto) e infine, il 17 ottobre, chiuderà le cene d'autore, Massimo Fezzardi del ristorante Esplanade di Desenzano, con portate abbinate alla cantina Berlucchi.
La pizzeria ''Roco's d'autore''
Va anzitutto ricordato che ''Roco's Lab'' è una pizzeria premiata con i Due Spicchi del Gambero Rosso e che ha intrapreso nel 2018 un percorso di originalità, tutt'altro facile attorno al Garda che - soprattutto nella stagione estiva- punta più sulla quantità che sulla qualità.
«Mantenere un livello elevato per tutto l'anno - dice Mattia - non è cosa da poco. Sono passato dalla tradizionale pizza al taglio e in teglia, ad una sfiziosa e delicata pizza gourmet, sfruttando i prodotti e le tradizioni tanto del Nord quanto del Sud. Verdure, ortaggi, salumi e latticini provengono equamente dalla Lombardia come dalla Sicilia e Calabria, terre d'origine dei miei genitori: Rocco e Letizia. Mi affido a piccoli allevatori e agricoltori locali che mi forniscono ogni settimana gli ingredienti base di Roco's Lab, la nostra pizzeria contemporanea».
La reinterpretazione della piazza moderna
La cena d’aurore di chef Manicone
Va dato merito al giovane trentaquattrenne bresciano, assieme al trentacinquenne Manicone, di aver preparato giovedì una cena all'insegna della leggerezza, con diversi impasti e una suggestiva e accattivante reinterpretazione della piazza moderna.
Una cena all'insegna della leggerezza e dei diversi impasti
In apertura il sorprendente maritozzo di grano arso, braciola pugliese con caciocavallo; a seguire per un'ode al Garda con sarda del lago e capperi e due eccellenze: la Romana al riso Artemide e la Romana triglia alla Rossini. Il meglio del meglio della sperimentazione a riscaldare una serata, in riva al lago, di freddo invernale. Complimenti alle 4 mani di Mattia e Vincenzo!