Sorta di mecenatismo di ritorno e comunque ammirevole atto nobile quello compiuto dal maestro pasticciere di Minori (Sa) Sal De Riso, presidente dell'Ampi (Accademia maestri pasticceri italiani). Mecenatismo di ritorno di cui diremo; ma prima raccontiamo brevemente quale fu il mecenatismo di... andata!
Il maestro pasticcere Sal De Riso
La storia della villa Pignatelli a Napoli
Bisogna andare indietro nel tempo, precisamente al 1867 quando, negli anni dell'unità nazionale, una villa monumentale di Napoli ubicata lungo la Riviera di Chiaia fu ceduta al principe Diego Pignatelli Aragona Cortés, duca di Monteleone. I Pignatelli furono nobili molto raffinati nei gusti e nei modi tant'è che trasformarono il luogo in un punto d'incontro culturale tra intellettuali e alta aristocrazia napoletana ed europea. Arriviamo, lungo il salto, all'anno 1952, allorquando la principessa Rosina Pignatelli, nata Fici dei duchi di Amalfi, disponeva il lascito della villa allo Stato italiano. La principessa Rosina Pignatelli, insieme con la sua famiglia, fu quindi l'ultima proprietaria in essa abitando dal 1897 fino al 1955, anno nel quale fu ultimata la donazione della struttura allo Stato italiano affinché fosse trasformata in un appartamento-museo destinato a perpetuare il nome del marito e nipote di Diego Aragona Pignatelli, nonché di lui omonimo, il principe Diego Aragona Pignatelli Cortés prematuramente deceduto nel 1930.
La villa Pignatelli a Napoli
Assieme alla villa, la famiglia Pignatelli donò anche ciò che riuscì a raccogliere nel corso degli anni: argenti, bronzi, porcellane, smalti, cristalli, un'importante biblioteca e circa quattromila dischi di musica classica e lirica (per i quali è in atto innesco di meritoria opera di restauro ideata da Carmen Davolo). Tutti questi reperti sono oggi esposti negli ambienti che compongono la villa.
Il dolce "Principessa Pignatelli" di Sal De Riso
Ed eccoci alla viva attualità, siamo al primo marzo dell'anno 2024 quando Sal De Riso, qui mecenate, svela e presenta il suo dolce originale dedicato alla principessa Rosina e perciò denominato “Principessa Pignatelli”. «Ho letto e riletto la storia della principessa Rosina e ho realizzato un dolce che evoca la sua storia, la sua passione per i fiori, per la musica e per l'arte. L'ho pensato come un abito su misura, parimenti agli abiti che confeziona la grande sartoria napoletana per gli amanti dell'eleganza» ha spiegato Sal De Riso che così, con passione e con meticolosa dovizia di particolari, descrive la sua originale creatura disponibile sia in torta che in monoporzione: «una base di pasta sablée (una pasta frolla a base di tuorli, zucchero, burro e farina) alla Nocciola di Giffoni Igp rivestita da un cioccolato al latte ricco di massa di cacao quindi più amarognolo, con nocciole pralinate. All'interno c'è uno strato di gelatina di lamponi con essenza di petali di rosa, pan di Spagna alla vaniglia e crema montata al cioccolato al latte che va a formare pois realizzati a mano che somigliano proprio ad una coroncina su cui spiccano una chiave di violino e petali, per un richiamo alla musica una delle passioni della nobildonna Rosina e ai fiori». Il dolce “Principessa Pignatelli” è possibile degustare nella pasticceria di Sal De Riso a Minori (Sa) e all'Ostaria Pignatelli a Napoli, a poche decine di metri da Villa Pignatelli alla Riviera di Chiaia.
Sal De Riso con il dolce "Principessa Pignatelli"
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Il dolce "Principessa Pignatelli" di Sal De Riso
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L'Ostaria Pignatelli a Napoli
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Lode, sebbene datata (ma mai fuori tempo massimo) alla Principessa Rosina Pignatelli che con il suo mecenatismo ha lasciato ai posteri, avendola donata allo Stato italiano, la sua villa Pignatelli ubicata alla Riviera di Chiaia. La monumentale struttura, con annesso parco, significativo esempio di architettura neoclassica della città di Napoli, ospita al suo interno il Museo Principe Diego Aragona Pignatelli Cortés e il Museo delle carrozze. Lode di vivissima attualità a Sal De Riso, che con questa sua creatura “Principessa Pignatelli” frutto della sua competenza nell'arte pasticciera, della sua passione per l'amatissima Costiera amalfitana (la Principessa Rosina nacque Fici dei duchi di Amalfi) e del suo innato talento, ha reso omaggio al nobile atto di mecenatismo della Principessa Rosina Pignatelli.