Si sono appena concluse le elezioni dei Presidenti regionali Ais e nei prossimi giorni ci sarà l’elezione del presidente nazionale. Abbiamo incontrato Stefano Isidori, rieletto presidente Ais delle Marche, un sodalizio che oggi conta oltre1.400 iscritti.
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Stefano Isidori
Stefano Isidori rieletto presidente di Ais Marche
Presidente, nella tornata delle elezioni per i vertici regionali dell'Ais, lei è un rieletto. Come lo spiega ?
Semplicemente perché ero l'unico candidato. Con i colleghi del consiglio direttivo regionale, ci siamo confrontati prima di presentare le candidature e in accordo, abbiamo condiviso l'idea di "riproporre" la mia candidatura per continuare il lavoro svolto nell'ultimo quadriennio e dare continuità alla vita associativa. Sicuramente questi accordi sono risultati proficui e hanno finalizzato l'obiettivo che ci eravamo posti. Non spaccarci, non creare diatribe e disagi che avrebbero portato a divisioni.
Nell'imminente scenario autunnale, da qualcuno definito da "tempesta perfetta", come evolverà la figura del sommelier ?
Si, sicuramente questa situazione avvantaggerà il "ruolo del sommelier" e quello della nostra Associazione. La clientela sempre più preparata (anche grazie all'immenso lavoro che svolge AIS sul territorio organizzando corsi e implementando la cultura del vino) chiederà professionisti altamente specializzati. Questo porterà inevitabilmente a migliorare il servizio ristorativo, obbligherà il ristoratore a perfezionare l'offerta, sarà costretto a preparare una "carta dei vini" insuperabile, dovrà affiancarsi da personale competente che possa soddisfare le maggiori esigenze del cliente.
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Intravede, pertanto, una sorta di selezione naturale?
Sì, sono convinto che chi saprà migliorarsi, anche a scapito di vendere a prezzi più alti, avrà maggiore successo di chi rimarrà nella mediocrità di un'offerta banale.
Le Marche, unica regione al plurale, è plurale anche nella diversità dei vigneti e dei vini. Quali sono i vini marchigiani emergenti ?
Si, le Marche stanno finalmente emergendo, da tutti i punti di vista. Siamo riusciti, anche grazie al lavoro svolto da questa giunta regionale, a progettare interventi sul territorio volti a far vedere le Marche al di fuori del contesto regionale. Un grande supporto a questa visibilità lo dobbiamo al comparto enologico. Regione al plurale e pluralità nella scelta dei vini. Indubbiamente il traino è legato al Verdicchio nelle sue due espressioni (non poteva essere altrimenti in una regione plurale) Matelica più aureo, Jesi più tonico. Ora sono emersi anche tutti gli altri, ancora i bianchi da uva pecorino proposti nel Piceno e il bianchello (o biancame) dalla provincia di Pesaro, il maceratino e la passerina; il rosso da uva Lacrima (in quel di Morro d'Alba), versatile come non mai, che regala fragranti spumanti e vini rossi dagli intensi profumi. La briosa Vernaccia di Serrapetrona, purtroppo (o per fortuna) prodotta in piccole quantità che ci viene invidiata da moltissime regioni. Poi i grandi rossi da aleatico, sangiovese e montepulciano. Ciò che maggiormente richiama l'attenzione del pubblico, in questo istante, sono i bianchi. Forse ciò è dovuto alle temperature roventi !
Presidente, quanti sono gli iscritti Ais Marche?
In questo istante, controllando sul gestionale, 1.489 soci hanno rinnovato la tessera. Non male per una piccola regione.
Ecco, e se ampliamo il censimento, lavorando necessariamente non sulle anagrafiche ufficiali, ma sulle sensazioni che il Suo osservatorio Le consente, a quali generazioni appartengono gli appassionati marchigiani?
Sa, sono relatore ai corsi e continuamente sono in contatto con i soci che si iscrivono in Ais e frequentano i corsi. Nell'ultimo periodo è cresciuta notevolmente la percentuale dei giovani (dai 20 ai 30 anni) che cercano, non solo una maggiore e migliore cultura enologica, ma vedono il percorso Ais anche come possibilità di impiego nel futuro. E le giuro che trovano lavoro subito, anche per quanto ci siamo detti prima. Altra grande percentuale sono i "professionisti" cioè .. camerieri, barman, enotecari che, come già le ho detto, devono migliorare la loro preparazione. Gli "over fifty”, comunque presenti, sono sempre una fascia più ristretta.
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Bene, Presidente. Concludiamo con un giochino incrociato. Io Le dico un vino marchigiano e Lei mi individua il miglior abbinamento con un cibo NON marchigiano. Mi dica, allora: Verdicchio di Matelica Riserva Docg?
Canederli
Ah, bene! E adesso il reciproco. Le dico una Dop marchigiana e Lei mi individua l'abbinamento con un vino NON marchigiano. Stiamo parlando della Casciotta d'Urbino DOP
Lugana nella versione base. La Casciotta d'Urbino è decisamente a tendenza dolce e grassa, con note aromatiche lattee, ha bisogno di un gioviale e fresco vino bianco con un discreto grado alcolico e profumi decisamente vegeto-floreali.
Presidente Isidori, a momenti AIS avrà il nuovo Presidente nazionale. Quale consiglio, uno solo, gli vuole dare?
Essere disponibile al dialogo, ascoltare tutti, condividere i pensieri. L'Ais è un "esercito" di sommelier e il comandante deve avere capacità organizzative, diplomatiche, gestionali di grandissimo valore.
So che Lei è in partenza per Matelica, dove a Tipicità parlerà dei vini marchigiani. La ringrazio per il tempo che ha voluto dedicarci e Le auguro buon lavoro.
Il compito di noi Presidenti Regionali Ais è complesso, ma dà grandissime soddisfazioni quando i soci e i produttori ci riconoscono il ruolo di comunicatori e ambasciatori del meraviglioso mondo del vino italiano. A presto.