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SanRemo e il Cracco cameriere

Copione banale, e inutile, nel siparietto che il festival della canzone ha dedicato alla Cucina con la partecipazione del testimonial delle patatine. Ma un Cuoco non può dire cose serie?

di Alberto Lupini
direttore
 
12 febbraio 2017 | 10:58

SanRemo e il Cracco cameriere

Copione banale, e inutile, nel siparietto che il festival della canzone ha dedicato alla Cucina con la partecipazione del testimonial delle patatine. Ma un Cuoco non può dire cose serie?

di Alberto Lupini
direttore
12 febbraio 2017 | 10:58
 

Ma chi sará quel genio della Rai che al piú noto cuoco-pubblicitario italiano fa chiedere in diretta di paragonare i due presentatori del festival di SanRemo a dei piatti? E chi è l'altrettanto geniale consigliere di Carlo Cracco che lo ha fatto salire sul palco dell'Ariston, all'una e dieci per tre minuti scarsi, solo per fargli fare la figura di chi è fuori posto?

SanRemo e il Cracco cameriere

Davvero il più importante evento nazionalpopolare della televisione italiana deve ridurre la Cucina (dopo lo sport forse l'attivitá oggi più seguita sul piccolo schermo) ad un siparietto di banalità? Già era successo nella scorsa edizione a Cannavacciuolo di scivolare sul come cuocere un uovo, ma ora davvero si è forse toccato il fondo.

Sostenere un dialogo improbabile con i due conduttori che chiedono ironicamente di paragonare il collega ad un piatto, è francamente poco divertente e non rende alcun servizio alla nostra Cucina, che con la Musica è una delle anime del nostro modo di vivere. E in modo davvero banale, al supertestimonial delle patatine tocca per copione di paragonare il superabbronzato Carlo Conti ad un affumicato (ma che originalità!) e Maria De Filippi ad un piatto di spaghetti al pomodoro, che per Cracco è il piatto più amato degli italiani (forse se avesse detto una pizza avrebbe almeno centrato meglio il tema).

Se ce ne fosse ancora bisogno, questa è la dimostrazione che i tanti cuochi-vip creati dalla televisione sono effetti virtuali. Vivono di copioni e parti da recitare. Va bene la qualunque. Del resto perché un cuoco dovrebbe parlare di alimentazione corretta? Di qualità delle materie prime? Di salute? Meglio limitarsi a descrivere un piatto come farebbe un cameriere demotivato per l'eccesso di protagonismo dei cuochi. Che si parli allora solo di piatti immaginari anche nella Città dei fiori, anche all'una di notte, anche al festival della canzone italiana... E che importa se anche con le canzoni il cuoco star-cameriere fa confusione fra Miguel Bosé e Luis Miguel... l'importante che non faccia lo stesso con gli ingredienti dei suoi celebri piatti o con quelli utilizzati dai concorrenti di MasterChef...

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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