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Milano vuole la sua “foresta” Tre milioni di alberi in 10 anni

Al via un progetto che coinvolge Comune, imprese, associazioni e cittadini. Per pensare al dopo coronavirus, con particolare attenzione alla qualità dell’aria.

 
08 aprile 2020 | 16:04

Milano vuole la sua “foresta” Tre milioni di alberi in 10 anni

Al via un progetto che coinvolge Comune, imprese, associazioni e cittadini. Per pensare al dopo coronavirus, con particolare attenzione alla qualità dell’aria.

08 aprile 2020 | 16:04
 

Sembrerà (forse) fuori luogo, ma vale la pena pensare anche al dopo coronavirus. «L’obiettivo è piantare in tutta Milano e nell’area metropolitana un totale di 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030 - ha spiegato prima dell'emergenza, il sindaco di Milano e della Città Metropolitana Giuseppe Sala - Per realizzare questo grande progetto di forestazione urbana serve la collaborazione di tutti: istituzioni, imprese, associazioni, cittadini. Il Fondo ForestaMI, ci aiuterà a trasformare in verde le risorse raccolte, indirizzandole verso iniziative di valore e interesse ambientale».

Gli alberi del Bosco Verticale Milano vuole la sua foresta Tre milioni di alberi in 10 anni

Gli alberi del Bosco Verticale

Il Fondo nasce su iniziativa di Comune e Città Metropolitana di Milano e Regione Lombardia, sarà costituito presso Fondazione di Comunità Milano Onlus e si occuperà di raccogliere contributi di aziende e cittadini che vogliano partecipare al grande piano di forestazione urbana del progetto ForestaMi.

«Sosteniamo l’iniziativa per implementare la forestazione urbana con i relativi benefici per i cittadini che hanno sempre più bisogno di una città verde e sostenibile - ha affermato il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala - Gli alberi sono elementi fondamentali perché portano ossigeno e contrastano le polveri inquinanti. Il verde in città rappresenta un elemento essenziale ai fini della qualità della vita urbana».

Le risorse raccolte saranno gestite da un Comitato Scientifico appositamente individuato che sosterrà e accompagnerà l’intervento di forestazione in collaborazione con gli enti pubblici e privati di volta in volta coinvolti. «Come Fondazione di Comunità Milano, insieme alle Fondazioni di Comunità Nord Milano e Ticino Olona, siamo lieti di partecipare a ForestaMi, mettendo a disposizione le nostre competenze e i nostri canali per la raccolta delle risorse necessarie allo sviluppo del progetto - ha dichiarato Giovanni Azzone, Presidente Fondazione di Comunità Milano - L’intervento di forestazione urbana potrà avere un impatto importante sul territorio in cui siamo presenti, non soltanto da un punto di vista ambientale e di riduzione dell’inquinamento, ma anche da un punto di vista sociale ed economico, se intorno al verde saranno incentivate forme di partecipazione, cittadinanza attiva e solidarietà che coinvolgeranno più attori, risorse ed energie in grado di valorizzare le realtà presenti sul territorio e di rigenerare legami e relazioni tra le persone che vivono nelle nostre comunità».

Il cambiamento climatico ha, infatti, rilevanti impatti di natura sociale, perché evidenzia e acuisce le disuguaglianze di tipo economico, sanitario e di qualità della vita. Si pensi agli impatti delle ondate di calore sulle fasce più fragili della popolazione come anziani, bambini, popolazione ospedaliera, o sulle aree territoriali più deboli, ad esempio, le aree periferiche più cementificate. Su questi temi è impegnata anche Fondazione Cariplo.

«Oltre ad una condivisione complessiva del valore di ForestaMi, su cui stanno collaborando le nostre fondazioni di comunità, in particolar modo Fondazione di Comunità Milano - ha commentato il Presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti - un contributo specifico che Fondazione Cariplo sta definendo con l’Assessorato Educazione del Comune di Milano è riservare un’attenzione particolare agli edifici comunali che ospitano asili nido e scuole per l’infanzia».

«Moltiplicare il numero degli alberi e delle altre piante presenti nelle città del mondo - ha sottolineato il docente del Politecnico di Milano e responsabile scientifico del progetto ForestaMi Stefano Boeri - sostituire con superfici verdi migliaia di ettari di asfalto e di lamiera (le macchine parcheggiate che spesso non usiamo), portare la natura vivente non solo nelle corti e lungo i viali ma anche sulle facciate e sui tetti delle case, delle scuole, dei musei, dei centri commerciali. Tutti questi non sono più solamente gesti di sana ecologia, ma scelte necessarie e urgenti.  Dobbiamo piantare migliaia di alberi se vogliamo che le nostre città, da principali responsabili del cambiamento climatico nel nostro pianeta diventino le protagoniste di una sfida che ogni giorno diventa più difficile, ma che è ancora aperta: quella di provare, se non a fermare, almeno a rallentare il riscaldamento del pianeta. Con ForestaMi, Milano raccoglie questa sfida -e si candida a diventarne una delle più attive protagoniste».
 
Già nel 2018, nell’ambito di ForestaMi, sono stati piantati 85.000 alberi dai Comuni di Città Metropolitana che diventeranno 200.000 nella primavera del 2020 grazie al lavoro svolto con i parchi, le associazioni, gli enti territoriali e l’aiuto dei cittadini. Zone umide, forestazioni di fontanili, compensazioni ambientali e depavimentazione di parcheggi sono alcuni tra gli interventi realizzati, che attivamente lavorano per migliorare la qualità del paesaggio e dell’aria in Città Metropolitana.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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