L’ennesimo scisma in Oltrepò Pavese è ormai certezza da una settimana. Uno strappo che ha diviso di netto il territorio di riferimento e che Regione Lombardia, dopo un attimo di incertezza, ha analizzato con attenzione. Ad uscire allo scoperto in questa fase di stand-by è l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi.
Un atto che in molti ritenevano dovuto, tra questi Italia a Tavola che sin da subito a chiesto che Regione Lombardia intervenisse per tentare di mettere una pezza. «Ho seguito attentamente la situazione - ha detto
Fabio Rolfi - penso che la
frammentazione e l’eccessiva litigiosità sono i problemi che hanno privato il vino eccellente dell’Oltrepò dalle grandi opportunità che offrono i mercati nazionali. Guardo con molta preoccupazione
quello che sta avvenendo. Sicuramente convocherò nei prossimi giorni le parti, chiederò un incontro con i
vari attori agricoli coinvolti per capire se Regione, con il suo ruolo istituzionale, può aiutare a trovare una sintesi ed un punto di incontro. Ma in particolare vorrei far condividere al settore un progetto di lungo periodo che cerchi di superare le due cause che ho citato e che frenano il successo del vino dell’Oltrepò. Non voglio solo affrontare la contingenza del momento, ma ricostruire un progetto di rilancio con la forza di tutti».
Fabio Rolfi
La madre di tutte le questioni sono anche le disposizioni che regolano il mondo di consorzi, a partire dal loro interno? «Sicuramente - spiega Rolfi - queste norme non agevolano gli interessi generali, ma non è certo solo questo il problema del territorio. Sono ben altre le cause che vanno analizzate a fondo, sedendosi attorno ad un tavolo. Parto dalla frammentazione del comparto e cui aggiungo la suddivisione delle proprietà in tanti piccoli produttori. Aggiungerei le mancanze di una vision comune, di un adeguato marketing territoriale, la valorizzazione dell’etichetta. E poi, permettetemi, c’è ancora troppo vino che dalla provincia di Pavia prende altre strade. Queste sono le principali ragioni di una situazione come quella vissuta in Oltrepò. Detto questo per Regione Lombardia l’Oltrepò rappresenta un punto di forza e non di debolezza del comparto vitivinicolo lombardo. Per questo offro l’opportunità di un tavolo di concertazione, ma al tavolo dovremo trovare un’alleanza, una visione comune e concreta con i produttori».