Finalmente una notizia che ridà dignità alle istituzioni e pone con forza una questione etica: il Sindaco di Vezzano Ligure (Sp) ha messo i
sigilli alle “macchinette” di un bar perché troppo vicino a una scuola. Se teniamo conto che il premier Matteo Renzi solo pochi giorni prima aveva rinnovato la promessa di eliminare per legge le
slot machine dagli esercizi pubblici, si può capire perché i sindacati di bar e tabaccherie siano in allarme e si stiano mobilitando.
A questo punto è tempo di essere chiari. E lo deve fare il Governo per primo. Sappiano tutti che dai giochi
lo Stato incassa molti soldi (e coi tempi che corrono ogni euro è prezioso...). Ma la
ludopatia è una malattia che colpisce ormai 900mila italiani, e i danni che crea alle famiglie superano certamente il valore dei poco più di 3 miliardi di euro che è il guadagno netto dell’erario.
Si potrà al limite discutere se in una tabaccheria, dove si vendono tabacchi e gratta e vinci e si gioca alle lotterie, al totocalcio o al lotto, ci possano stare anche queste famigerate macchinette. Ma solo miseri, anche se comprensibili, interessi di incasso mensile possono giustificare che dei gestori di bar speculino su un vizio così degradante e pericoloso.
Per essere franchi, siamo scettici sul fatto che il Governo usi davvero la mano dura contro questa
tristissima piaga sociale. Basti ricordare che contro ogni aspettativa qualche mese fa ha autorizzato oltre 20mila nuove macchinette.
C’è in ogni caso un problema economico. Soprattutto per quei gestori che negli ultimi anni, invece di aggiornare la loro offerta, si sono seduti sulla pentola d’oro delle slot. Togliere delle entrate sicure potrebbe essere un problema per tanti. Da qui l’agitazione dei sindacati, su questa partita più che mai in ritardo e in difesa corporativa.
La soluzione potrebbe essere quella di un piano serio e articolato per tutto il settore dei pubblici esercizi, per favorire, anche fiscalmente, un loro ammodernamento. Renzi da Bari ha annunciato che verrà reso stabile e valido per tutti i richiedenti (speriamo) l’attuale sconto fiscale del 30% previsto per gli albergatori che investono fino a 200mila euro. Basterebbe estendere questa norma anche a bar e ristoranti (così da rafforzare uno dei simboli dello stile italiano di vita), aggiungendo magari un bonus per chi rinuncia da subito alle slot.