TripAdvisor sbarca in televisione, ma non per celebrare i suoi “meriti”. Il sistema del noto portale di recensioni online è stato al centro di un servizio della trasmissione “Striscia la Notizia” (per vedere il video clicca qui), che ha puntato i riflettori sulla compravendita di pacchetti di recensioni fasulle. Dall'inchiesta emerge come al ristoratore basterebbe contattare il “venditore” di recensioni, per poi scegliere l'offerta che preferisce, e vedere comparire sul suo profilo online una serie di commenti positivi. Una pratica illecita questa, che Italia a Tavola ha denunciato già da tempo e in più casi.
Dopo che più di un ristoratore ha segnalato alla nostra redazione una mail sospetta da parte di una presunta società affiliata a TripAdvisor, abbiamo subito provveduto a diffonderne il nome insieme al contenuto della mail, da una parte per da mettere in guardia i ristoratori onesti, dall'altra per spronare TripAdvisor a dare delle spiegazioni in merito. Ma visto che il “Gufo” ha deciso di non intervenire, Italia a Tavola ha continuato con la denuncia di casi simili. Fino allo scorso novembre, quando un ristoratore ha avuto la prontezza di registrare la telefonata intercorsa tra lui e una collaboratrice della società in questione.
A poche ore di distanza dalla segnalazione, TripAdvisor ha diffuso una lettera del Ceo Steve Kaufer, in cui il numero uno del portale americano ha preso le distanze da queste cosiddette “società di ottimizzazione” e dal proliferare di queste pratiche illegali. Purtroppo però TripAdvisor non ha mai svelato i nomi della società di imbroglini che ha dichiarato di avere fatto chiudere, e il risultato è che a distanza di qualche mese il problema si ripresenta e pare che nulla sia cambiato. Anzi sembra che siano nate nuove “società” e che queste attività scorrette si stiano moltiplicando anziché cessare del tutto.
Da tempo ci chiediamo chi stia mentendo… queste “società di ottimizzazione” o TripAdvisor? È proprio vero che non esiste alcun tipo di accordo tra i due soggetti? Se così fosse perché TripAdvisor non interviene in maniera definitiva in difesa dei ristoratori? Troppe domande e troppi dubbi restano senza risposta. Ma Italia a Tavola continua a sostenere ristoratori e consumatori attraverso la campagna #NoTripAdvisor contro le false recensioni e l'anonimato sul web. Per aderire alla campagna e ricevere gratuitamente la vetrofania #NoTripAdvisor CLICCA QUI e compila il form; invia poi foto e video all’indirizzo notripadvisor@italiaatavola.net per testimoniare la tua presa di posizione.
L’augurio è che TripAdvisor non la faccia franca, come già è successo in occasioni passate. Ricordiamo la sentenza del Tar del Lazio, che ha annullato la maxi-multa da 500mila euro emessa dall’Antitrust nei confronti di TripAdvisor, per l’assenza di controlli sulle recensioni pubblicate. Al Gufo è bastato ammettere che non è possibile controllare ogni singolo commento per essere scagionato. Non vorremmo però che la storia si ripetesse. L’obiettivo è mettere fine alla pubblicazione di recensioni tarocche, classifiche truccate, e anche di profili di locali inesistenti, come il ristorante inventato a Moniga del Garda o l’hotel “fantasma” a Chiavari.