La nostra idea di un’
alleanza seria e credibile fra agricoltori e ristoratori sembra piacere a tutti. Se non si corresse il rischio di svilirne il valore, dai consensi finora ricevuti la si potrebbe definire una proposta “bipartisan” o politicamente corretta... Sta di fatto che dall’uno all’altro lato del tavolo c’è interesse vero. Un po’ tutti concordano con l’auspicio fatto dal
Ministro Maurizio Martina nel nostro
talk show a Firenze per un “salto di qualità nei rapporti tra ristorazione e agricoltura nella consapevolezza che qui c'è la nuova economia”. Sta proprio nelle parole “nuova economia” (che ci piace definire virtuosa) il senso di un’intesa su valori e obiettivi che possono essere condivisi e rendere davvero più forte tutta la filiera agroalimentare.
Qualità e salute, piacere e benessere, stile e risparmio devono finalmente diventare i riferimenti obbligati per tutti coloro che si occupano, a vario titolo, della nostra alimentazione. Con vantaggio per le imprese e per i consumatori. A partire ovviamente dai cuochi e dai produttori. E che in questa prospettiva
Fipe e Coldiretti si dimostrino determinate per trovare a breve una collaborazione in cui possano essere reciprocamente garanti, apre prospettive più che interessanti per tutti.
Non sarà certo facile lavorare per superare decenni di diffidenze, gelosie e contrasti fra ristoratori e produttori. Temi come i rincari o la tracciabilità, i falsi agriturismi o le sagre tarocche sono ostacoli che dimostrano quante difficoltà ci siano da superare a livello di sistema. Ma la sfida vale la pena di essere giocata. Possibilmente per vincerla.
E del resto ci sono casi concreti in tutta Italia che dimostrano come buone esperienze e pratiche di rapporti positivi ci sono.
Massimo Bottura nel suo intervento al nostro convegno a Firenze aveva ricordato il sistema virtuoso che si sta creando fra cuochi e produttori in Emilia. Relazioni che non riguardano solo i locali “stellati” visto ad esempio che il nostro responsabile scientifico, Matteo Scibilia, da tempo seleziona piccoli produttori (per lo più della Coldiretti) e li propone nella sua osteria citandoli anche nel menu. E proprio nel suo territorio, la Brianza, in occasione dell’Expo,
20 ristoranti si sono alleati coi produttori locali per proporre ricette tradizionali e prodotti del territorio. Iniziative che in molte altre località italiane si fanno, magari non in modo strutturato. Dobbiamo invece fare sistema e lavorare tutti insieme come una squadra nazionale che gioca per vincere.