I riflettori continuano ad essere puntati sulle mancanze di Expo, e dopo la smentita ai numeri annunciati dal commissario unico per Expo Giuseppe Sala in merito ai visitatori cinesi, arrivano nuove polemiche da due fronti. Raffaele Cantone (nella foto in basso a sinistra), presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, ha contestato il costi aggiuntivi, richiesti dalle aziende che avevano vinto le gare d'appalto.
Cifre raddoppiate, giustificate dal fatto che durante la realizzazione delle opere si sono verificate complicazioni e si sono aggiunte richieste “fuori programma”. «Io non faccio valutazioni sui prezzi - ha affermato Cantone - compito dell’Autorità anticorruzione è vegliare sulla correttezza delle procedure. La valutazione degli extracosti dovrà essere fatta dall’Avvocatura generale dello Stato», sembrerebbe però che quest'ultima non sia mai stata chiamata in causa, almeno prima dell'arrivo di Raffaele Cantone.
La seconda problematica che riguarda Expo nasce da una denuncia di Dante Ferretti (nella foto in basso a destra), lo scenografo vincitore di tre Oscar, che è stato contattato circa quattro anni fa per realizzare la scenografia che avrebbe impreziosito il Decumano di Expo.
A causa dei ritardi accumulati per le prime inchieste e dei tagli alle spese, l'installazione di Ferretti, il cui progetto era stato consegnato un anno fa, non sarà pronta per l'inaugurazione del primo maggio, ma probabilmente solo entro la Festa della Repubblica del 2 giugno. Lo scenografo italiano che il mondo ci invidia ha formalmente diffidato l'Expo dal realizzare la sua opera solo parzialmente, in caso contrario chiederà un risarcimento.