Mancano 321 giorni all’opening di Expo 2015. A dare enfasi di fonemi a ciascheduna delle tre cifre, ne sortisce un “meno tre due uno” che è sorta di countdown. Le condizioni a contorno, diciamolo pure, non sono delle migliori. Tre, diversi per spessore ed insita sensibilità di ricezione e lettura, sono gli indizi sfavorevoli: la corruzione sistemica, il ritardo nell’esecuzione dei lavori, il pensiero di Carlo Petrini.
Tangenti milionarie, manager ed imprenditori arrestati. Non è un bel vedere, non è un bel sentire. Magari, lo si dice mestamente, possiamo noi italiani ritenerci sotto narcosi e quasi assuefatti a questo andazzo, ma dall’estero, ed un’occhiata ai siti della cosiddetta “foreign press” ce lo conferma, sono severi e tutto ciò certamente non favorisce, se non l’adesione dei Paesi, la loro presenza a profilo alto.
È Expo con la nobile tematica del “nutrire il pianeta”, sta diventando, lo è già diventato, l’expo per le abbuffate truffaldine di chi già, in tutti i sensi, è ben nutrito. La scellerata finzione della procedura d’urgenza per svicolare dalle regole di appalti regolarmente indetti ed in modalità trasparente assegnati, non sta impedendo il ritardo nei lavori.
Slitterà la data di apertura? Certamente no. Alla fine, lo diceva qualcuno che qualcosa degli italici magheggi sapeva, tutto si aggiusta e non c’entra lo stellone. C’entra che si intorpideranno ancora più le acque in un last minute forzosamente laborioso. Permane lo scandalo dell’attribuzione delle commesse in vigenza di procedura d’urgenza quando, ufficialmente ed a tutto il mondo noto, l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano nel marzo del 2008: 6 anni fa!
Carlo Petrini, nel presentare il “suo” Terra Madre che si svolgerà a Torino negli ultimi giorni del mese di ottobre, si riferiva ad Expo 2015 definendolo un evento “senza anima”. Siamo pienamente d’accordo. Come può starci anima, come può albergare sorta di genuina passione, di schietta adesione al tema nobile, alla vexata quaestio del nutrimento del pianeta, quando chi in prima linea assume ben retribuite responsabilità di conduzione del meccanismo Expo è maculato di suo per non specchiata condotta?
Questo ci sentiamo di dire quando mancano 321 giorni all’inaugurazione dell’Expo 2015. Altro avremmo voluto dire, potendo entrare nel merito dei ruoli e dei posizionamenti degli attori dell’agroalimentare di qualità. Ma la scorza ruvida della realtà di cui Expo 2015 è permeato ci ha costretti ad amara denuncia dei fatti tristi piuttosto che a riflessioni sane scaturenti da “lavori in corso” intelligenti ed appassionati. Alla prossima, fra tre settimane, quando il countdown, speriamo non sinistramente, indicherà il numero 300.