Stop alla pubblicità di “cibi spazzatura” come gli energy drink o le patatine fritte, ma anche biscotti o succhi di frutta che contengano anche un minimo di zuccheri aggiunti. È questa la via per proteggere i bambini dall’aggressività del marketing proposta dalla sezione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha pubblicato le nuove tabelle per capire quali cibi è possibile promuovere sulla base delle sostanze (dai grassi al sale) che contengono.
Diverse ricerche, ricorda il documento, hanno dimostrato che l’esposizione al marketing di cibi non salutari è legata allo sviluppo dell’obesità. Inoltre i bambini di 4 anni in grado di riconoscere già diversi marchi di alimenti sono più a rischio di non avere una dieta sana e di essere sovrappeso. Fra i cibi di cui andrebbe evitata la pubblicità la tabella mette tutti i prodotti a base di cioccolata, torte e biscotti dolci, gelati, bibite energetiche e gassate e anche i succhi di frutta, che sono fra le principali fonti di zuccheri nella dieta dei bambini e che sono ammessi soltanto se contengono il 100% di frutta. Un giro di vite è proposto anche per gli spot degli snack salati, ammessi solo se contengono al massimo lo 0,1% di sale.
Le autorità sanitarie invitano pertanto i governi a intervenire stabilendo regole sulle tecniche di persuasione usate nelle pubblicità, per cercare di proteggere i bambini sulla scia di quanto già fatto dal Regno Unito, che dal 2005 ha vietato in televisione pubblicità di cibi ricchi di grassi, zuccheri e sale durante i programmi per bambini sotto i 16 anni.
«Data l’epidemia di obesità in Europa - afferma Gauden Galea, direttore della divisione che ha preparato le linee guida - non c’è giustificazione per continuare a promuovere prodotti che hanno uno scarso valore nutrizionale e contribuiscono a diete non salutari».