Forse è il caso che dai vertice di Expo e da qualche Ministro arrivi un chiarimento su come l’Italia intende comunicare l’appuntamento che dovrebbe metterci al centro dell’attenzione di tutto il mondo. Da tempo abbiamo contestato il fatto che il
sito ufficiale della manifestazione sia solo in italiano, inglese e francese. Ora si scopre addirittura che il
nuovo portale del ministero dei Beni culturali (realizzato a supporto degli eventi fuori Expo) è partito solo in italiano...
Se da un lato la realizzazione voluta dal ministro Dario Franceschini colma il vuoto di iniziative dello staff di Sala e cerca di offrire una rete istituzionale alle manifestazioni culturali che si svolgeranno in tutta la Penisola durante il periodo dell’Expo, è veramente vergognoso che nessuno abbia pensato di destinare risorse a rendere usufruibili queste notizie per i visitatori stranieri.
Già il nome del sito del Ministero lascia perplessi: non si capisce se “
Verybello” è un ammiccamento provinciale all’inglese o solo una misera mancanza di creatività. Sta di fatto che ricorda più una catena di fastfood o di negozi di intimo, che non la raccolta del meglio che potrebbe offrire il nostro Paese ai turisti.
Eppure, lo ribadiamo, l’idea in sé è buona e l’iniziativa più che adeguata, se non fosse che se non la si potenzierà in fretta, rischia di non servire a nulla. Non è agli italiani che serve sapere che cosa di “molto bello” ci può essere: o lo sanno già o hanno a disposizione centinaia di siti più agili, più liberi e meno baracconi per informarsi.
La validità di un simile strumento è di rivolgersi ai non italiani, usando almeno 10-12 lingue per promuovere siti ed eventi. E, una volta avviato per l’Expo, un simile portale dovrebbe continuare ad operare per sempre a sostegno del nostro turismo, sviluppando sempre più lingue.
In maniera ingiustificabile il Ministero ha invece speso solo 35mila euro per realizzare il sito (troppo pochi, e si vede...) pur destinando 5 milioni di euro a promuovere (in stazioni e aeroporti, si dice) uno strumento che speriamo solo nelle prossime settimane potrà essere consultato anche dagli stranieri. Speravamo che, vista la
stupidaggine della stessa Expo che pensa che gli stranieri parlino tutti solo inglese e francese, almeno da chi si occupa istituzionalmente anche di Turismo potesse giungere qualche contributo intelligente e da subito efficace.