Finalmente una notizia positiva. E che venga dalle Regioni, l’istituzione forse più screditata in Italia, fa ben sperare in un’inversione di tendenza. 20 assessori regionali all’Agricoltura hanno in particolare
firmato un protocollo per fermare la vendita del cibo spazzatura nelle scuole, causa della spaventosa tendenza all’obesità che colpisce ormai un bambino italiano su 4. L’alternativa dovrebbero essere alimenti del territorio, freschi e sani, come spremute, frutta e verdura di stagione.
Il sogno (perché purtroppo dai progetti ai fatti ci sono di mezzo burocrazia e lobby, come ormai sa bene anche Matteo Renzi...) è che al posto di merendine, bevande gassate, patatine e noccioline salate, nei distributori automatici delle scuole ci siano yogurt, frutta fresca e panini farciti con ingredienti di qualità. Tutto ciò, insomma, che fa bene alla crescita fisica e mentale di bambini che oggi trovano di fatto solo alimenti troppo ricchi di lipidi, grassi, oli vegetali, zuccheri, dolcificanti, sodio e nitriti. Insomma tutto ciò che è dannoso alla
salute degli adulti, se in dosi eccessive, e che induce obesità soprattutto nei bambini.
L’Italia si avvia ad essere con gli Stati Uniti il Paese con la più elevata tendenza all’obesità e già oggi colpisce un bambino su dieci, mentre due su dieci sono comunque in
sovrappeso.
Intervenire nelle scuole è fondamentale per almeno due motivi. Il primo è che così possiamo evitare i
maggiori costi futuri della sanità per disturbi legati all’obesità, come malattie cardiovascolari od ortopediche, diabete, ipertensione, cancro. Il secondo è che abituando i bambini a mangiare sano possiamo fare crescere una generazione di italiani più attenti alla qualità alimentare, sostenendo così le nostre aziende e sviluppando una sorta di
testimonial credibili per il Made in Italy a tavola che non può certo poggiarsi sull’immagine di un popolo grasso...
E per sostenere questo progetto di consumatori sani e consapevoli sarebbe fondamentale introdurre fin dalla prima elementare dei corsi semplici e divertenti di analisi sensoriale per aiutare i bambini a sviluppare gusto e sensibilità verso i cibi. E magari introdurre un po’ di
tasse “buone” sui cibi e le bevande spazzatura…