Di questi tempi si mangia sempre 'peggio”, e gli italiani, pur custodi della celebrata Dieta mediterranea, non si salvano e ingrassano sempre più. Dal Rapporto Osservasalute presentato dal professor Walter Ricciardi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, si evince che sono in aumento gli italiani con problemi di bilancia, con un 35,6% della popolazione adulta in sovrappeso e un 10,3% obeso.
Riferendoci ai dati del 2010, il 45,9% dei soggetti di età superiore ai 18 anni è in eccesso ponderale (era il 45,4% nel 2009), con una prevalenza del problema negli uomini (circa il 44,3% contro al 27,6% delle donne), obesi nell'11,1% dei casi contro il 9,6% delle donne.
La colpa è dello stile di vita sedentario, ma anche della diminuzione del consumo di frutta e verdura, sicuramente non incoraggiato dall'aumento dei prezzi degli ultimi anni o anche solo degli ultimi mesi. Nonostante questo si mantiene il gradiente Nord-Sud: le regioni meridionali presentano più persone in sovrappeso (Molise 41,8%, Basilicata 41%) ed obese (Basilicata 12,7%, Puglia 12,3%) rispetto alle regioni settentrionali.
Circa 40mila ricoveri sono attribuiti ogni anno all'obesità e ai disturbi da iperalimentazione come diagnosi principale. E dall'altra parte abbiamo invece 8mila morti all'anno a causa dei disturbi alimentari come anoressia e bulimia. Il dato è allarmante, come spiega Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta direttore di due centri per i disturbi del comportamento alimentare in Umbria e referente del ministero della Salute per i disturbi alimentari.
Privarsi del cibo o abbuffarsi di ogni alimento commestibile, per 'punire” genitori disattenti o perché si associa "un corpo robusto ad una sensazione di fallimento". Questi i motivi principali per cui sempre più giovani e giovanissimi (i casi più precoci non sono più un eccezione, si registrano tra i bambini di 8-10 anni) sviluppano un'ossessione per il cibo, e stiamo parlando di circa 3 milioni di persone.
I disturbi alimentari non sono l'unico nemico contro cui questi giovani devono combattere: di tre milioni di ammalati, 500 mila fanno, contemporaneamente, uso di alcol e rientrano nel fenomeno, nuovo in Italia, chiamato drunkoressia.
«In soggetti già sottopeso - afferma Emanuele Scafato, ricercatore dell'Istituto superiore di sanità e direttore dell'Osservatorio nazionale sull'alcol - la drunkoressia provoca un dimagrimento patologico e crea dipendenza da alcol, che, a sua volta, può portare nel lungo periodo a cirrosi epatica, tumori del fegato e lesioni cancerose al seno, oltre ad una grave sindrome psicologica in questi ragazzi».
Un'Italia di eccessi quella che emerge da queste ricerche e dichiarazioni, un'Italia che forse ha bisogno, tra le altre cose, di una seria campagna preventiva a riguardo dei disturbi alimentari, sicuramente da integrare allo sviluppo di un vera cultura del cibo, quella che purtroppo stiamo perdendo.
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