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Bambini e cattiva alimentazione Circa il 30% in sovrappeso

Secondo l'Osservatorio Nutrikid Nestlé la percentuale dei bambini in sovrappeso e obesi si conferma al 29%, ma un altro 10% può definirsi a rischio in quanto predisposto per la presenza di modelli familiari o abitudini alimentari in casa scorretti e con una dieta sbagliata e troppo ricca

 
05 marzo 2012 | 17:39

Bambini e cattiva alimentazione Circa il 30% in sovrappeso

Secondo l'Osservatorio Nutrikid Nestlé la percentuale dei bambini in sovrappeso e obesi si conferma al 29%, ma un altro 10% può definirsi a rischio in quanto predisposto per la presenza di modelli familiari o abitudini alimentari in casa scorretti e con una dieta sbagliata e troppo ricca

05 marzo 2012 | 17:39
 

Se la percentuale dei bambini in sovrappeso e obesità si conferma al 29%, un altro 10% può definirsi a rischio in quanto "predisposto" per fattori di rischio familiari o abitudini alimentari quali il Bmi (indici di massa corporea) dei genitori, abitudine a spuntino e merenda qualitativamente non corretti, prima colazione non adeguata e scarso movimento. Lo dimostrano i dati del 2° Osservatorio Nutrikid realizzato da Nestlé in collaborazione con la Clinica pediatrica dell'Ospedale San Paolo di Milano e con Spes-Società per l'educazione alla salute e il centro di ricerca Ales Research. Gli oltre 4.400 questionari compilati nel 2011 dai genitori nell'ambito del progetto didattico Nutrikid (giunto alla quarta edizione in corso con 200mila bambini coinvolti sul territorio nazionale) mostrano infatti alcuni trend significativi per valutare possibili interventi preventivi, oltre che educativi.



è infatti oggi condiviso che lo sviluppo delle abitudini alimentari è influenzato soprattutto dalla struttura, dalle interazioni e dal livello culturale della famiglia. Se 'in casa” i modelli di riferimento, cioè i genitori, mostrano abitudini alimentari corrette e relazioni interpersonali positive, si svilupperanno comportamenti altrettanto corretti, senza eccessi, carenze e ribellioni. In questo scenario sono stati individuati i 10 principali fattori di rischio nelle abitudini dei bambini o nelle caratteristiche familiari ed è stato riscontrato che ben l'85% dei bambini coinvolti in tale progetto presenta almeno 5 di questi 10 fattori:

Primi 10 fattori di rischioImpatto sul BMI (indice di massa corporea)
1. BMI (body mass index) dei genitori23%
2. Spuntini e merende non corretti12%
3. Sesso del bambino (maschio)12%
4. Area Geografica (sud e isole)7%
5. Colazione non corretta6%
6. Figura di riferimento (se i genitori demandano ad altri, es alla TV, il loro ruolo nell'educazione alimentare)6%
7. Poca attività fisica5%
8. Abitare in città5%
9. Cosa si beve (fuori o durante i pasti, ad esempio bevande gassate e/o zuccherate)5%
10. Titolo studio genitori non elevato4%
Fonte: Ales Research per Osservatorio Nutrikid Nestlé

«Il rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto obeso aumenta con l'età ed è direttamente proporzionale alla gravità dell'eccesso ponderale. Fra i bambini obesi in età prescolare, dal 26 al 41% è obeso da adulto, e fra i bambini in età scolare dal 42 al 63%. La percentuale di rischio sale al 70% per gli adolescenti obesi. Ecco perché è importante conoscere i fattori di rischio per la comparsa di sovrappeso e obesità e perché in tale ambito è importante parlare di prevenzione. L'avere uno o entrambi i genitori obesi è il fattore di rischio più importante per la comparsa dell'obesità in un bambino. Le abitudini alimentari scorrette, soprattutto al di fuori dei due pasti principali (colazioni, spuntini e merende non adeguate) e i comportamenti sedentari (poca attività fisica, abitare in città quindi con poche infrastrutture e occasioni di movimento) hanno un'influenza sul BMI del bambino per il 28%» commenta Elvira Verduci (Clinica pediatrica Ospedale San Paolo Università degli Studi di Milano). «Andando nel dettaglio del comportamento alimentare si individuano le abitudini da correggere o migliorare. Se infatti il 90% dei bambini sembra consumare la prima colazione con regolarità, il 44% di questi la fa però in maniera ripetitiva, mangiando sempre più o meno gli stessi cibi. Sappiamo invece come la varietà dell'alimentazione sia importante. Che fare la colazione sia una regola d'oro lo dimostrano anche i dati relativi a coloro che invece non fanno colazione al mattino: tali bambini tendono ad avere abitudini alimentari sbagliate anche nel corso di tutta la giornata, ad esempio mangiano meno frutta e prediligono patatine».

Educare alla prima colazione è infatti solo il 1° passo. «La colazione deve essere considerata un pasto, da variare e alternare negli alimenti», commenta Elvira Verduci (Clinica pediatrica Ospedale San Paolo Università degli Studi di Milano). «Abituare ad alcune buone regole non rappresenta solo una necessità per garantire ai bambini i corretti apporti nutrizionali, ma significa modificare man mano lo stile di vita. Iniziare a fare una colazione varia ed equilibrata, ad esempio, conduce ad uno spuntino di metà mattina nutriente ma leggero (pari al 5% dell'apporto calorico giornaliero) così da permettere un pranzo adeguato, che deve coprire il 40% dell'introito giornaliero completo. Arrivare al pranzo con appetito, ma senza lo stomaco vuoto, può modulare l'assunzione calorica del pasto successivo evitando quindi pigrizia e stanchezza nel pomeriggio. La merenda del pomeriggio, a sua volta, deve essere uno spuntino non un pasto e coprire il 10% dell'apporto calorico totale. I dati dimostrano poi che chi inizia ad avere corrette abitudini alimentari si avvia anche ad una maggiore attività fisica e a combattere la sedentarietà nei piccoli gesti considerati fatti importanti nel rischio di sovrappeso e obesità».

Un altro dato importante riguarda il consumo di pesce e di verdura: il 21% ed il 31% del campione consumano rispettivamente pesce e verdura solo occasionalmente o non ne consumano affatto. 'In generale” commenta Verduci «il consumo di frutta e quello di verdura sono abitudini strettamente collegate tra di loro. Per questo è utile sensibilizzare le famiglie al consumo di frutta durante gli spuntini, così da abituare il gusto e far da traino per il consumo di verdure durante i pasti».

è chiaro dunque che oggi la corretta alimentazione non si gioca su singoli alimenti buoni o cattivi in sé ma sull'insieme delle scelte giornaliere, all'insegna della varietà e dell'equilibrio nutrizionale. I dati del 2° Osservatorio Nutrikid Nestlé, infatti, se pur confermano abitudini ancora da migliorare e la necessità di mantenere alto il livello di attenzione e di intervento educativo, evidenziano come sia possibile innescare un positivo 'circolo virtuoso”: una nuova buona abitudine, quando consolidata, porta più facilmente ad un altro atteggiamento corretto, fino a stimolare l'attività fisica e sportiva. Senza mai dimenticare il 'peso” della famiglia, quello fisico, quello affettivo e quello del buon esempio che vince su tutte le regole.


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