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Bufala Campana
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Inflazione record dal 2008 Volano i prezzi di caffè e zucchero

Dalle stime Istat sull'inflazione di marzo, grande balzo in avanti per i prezzi al consumo di zucchero e caffè, che hanno fatto lievitare la spesa media degli italiani. Nell'ambito degli alimentari lavorati, si mette in luce l'aumento su base mensile dei prezzi di pane, pasta, caffè e zucchero

30 marzo 2012 | 11:36
Inflazione record dal 2008 Volano i prezzi di caffè e zucchero
Inflazione record dal 2008 Volano i prezzi di caffè e zucchero

Inflazione record dal 2008 Volano i prezzi di caffè e zucchero

Dalle stime Istat sull'inflazione di marzo, grande balzo in avanti per i prezzi al consumo di zucchero e caffè, che hanno fatto lievitare la spesa media degli italiani. Nell'ambito degli alimentari lavorati, si mette in luce l'aumento su base mensile dei prezzi di pane, pasta, caffè e zucchero

30 marzo 2012 | 11:36
 

Il tasso d'inflazione annuo a marzo resta stabile al 3,3%, lo stesso valore già registrato a febbraio. Lo rileva l'Istat nelle stime preliminari, indicando un aumento dei prezzi al consumo su base mensile dello 0,5%. A marzo il rincaro annuo del cosiddetto carrello della spesa, cioè dei prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti), è del 4,6%, un valore, superiore al tasso d'inflazione (3,3%), che risulta il più alto dall'ottobre del 2008 (quando si registrò lo stesso livello).



Il rincaro annuo, quindi, risulta anche in accelerazione su febbraio (quando era pari al +4,5%). E si allarga, così, il divario con il tasso d'inflazione, raggiungendo 1,3 punti percentuali. Anche su base mensile la crescita dei prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori è consistente (+0,6%).

Nell'ambito degli alimentari lavorati, si mette in luce l'aumento su base mensile dei prezzi del pane e della pasta (per entrambi +0,3%), che crescono su base annua rispettivamente del 2,7% e del 2,4%. Continuano ad aumentare i prezzi del caffè (+0,6%, +12,8% rispetto a marzo 2011) e dello zucchero (+0,3%, +12,5% su base annua). Infine, si segnala il rialzo congiunturale del prezzo del vino (+0,5%), in crescita su base annua del 3,5%.

Con riferimento agli alimentari non lavorati, il calo congiunturale dei prezzi è principalmente imputabile alla diminuzione dei prezzi dei vegetali freschi (-2,4%, +0,1% in termini tendenziali). Diminuzioni su base mensile più moderate si rilevano per i prezzi delle patate (0,7%), in flessione anche su base annua (-4,4%) e per i prezzi del pesce fresco di mare di pescata (-1,3%, +2,5% in termini tendenziali). Nello stesso comparto, infine, si segnala l'aumento congiunturale dello 0,8% dei prezzi della frutta fresca, in diminuzione in termini tendenziali del 3,8%.

Forti rialzi per voli e sigarette
A marzo l'Istat, nelle stime preliminari, registra forti aumenti su base annua per i prezzi delle sigarette, +8,8% e per il trasporto aereo passeggeri, +14,9% (su base mensile +16,3%). Tra i servizi, invece, considerevole è il rincaro tendenziale delle spese condominiali (+4,2%). Guardando ai beni energetici, oltre a benzina e gasolio, marcato è anche il balzo messo a segno dal Gpl (+8,8% congiunturale e +7,9% annuo).

Benzina +18,6%, gasolio +22,5%
A marzo il tasso di crescita annuo del prezzo della benzina resta stabile al 18,6%, come a febbraio, mentre su base mensile sale del 3,4%. Lo rileva l'Istat nelle stime preliminari, aggiungendo che il gasolio per i mezzi di trasporto rincara del 22,5% in termini tendenziali (dal 25,5% di febbraio) e sale dell'1,9% sul piano congiunturale.

Rincaro di 671 euro per famiglia
l rincaro del carrello della spesa del 4,6%, tradotto in termini di costo della vita, «significa che una famiglia di tre persone spenderà, per andare al mercato a fare la spesa, 620 euro in più su base annua, mentre per una famiglia di quattro persone la stangata sarà di 671 euro». è la stima del Codacons, che commenta i dati preliminari diffusi dall'Istat questa mattina sull'inflazione a marzo.

«è evidente che questi soldi non sono attualmente in possesso delle famiglie italiane, specie considerando che vanno ad aggiungersi - sostiene il Codacons - a tutte le nuove tasse e balzelli che le manovre del 2011 hanno introdotto. La recessione che ci attende nel 2012, quindi, non nasce più, come accaduto nel 2008, dall'economia internazionale ma dipende, oltre che dall'effetto recessivo della inevitabile riduzione della spesa pubblica, dal crollo dei consumi, fenomeno tutto italiano che si può e si deve contrastare».



Per questo «sarebbe criminale aumentare l'Iva ad ottobre». Il Codacons chiede quindi a Monti di lavorare sulle detrazioni fiscali «che oggi vengono concesse tanto ai ricchi quanto ai poveri, permettendo di eludere il fisco solo a chi dichiara un reddito complessivo famigliare inferiore a 75mila euro».


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