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Nell’Epam è tempo di turnover E i "piccoli" vogliono contare di più

Per l’Epam, la più importante organizzazione milanese di Fipe-Confcommercio, è ormai imminente il rinnovo delle cariche. All’iniziale insoddisfazione di molti ristoratori che si sentono poco rappresentati, si è aggiunta una contrapposizione tra i piccoli e medi esercenti e il gruppo dirigente

 
09 novembre 2011 | 18:59

Nell’Epam è tempo di turnover E i "piccoli" vogliono contare di più

Per l’Epam, la più importante organizzazione milanese di Fipe-Confcommercio, è ormai imminente il rinnovo delle cariche. All’iniziale insoddisfazione di molti ristoratori che si sentono poco rappresentati, si è aggiunta una contrapposizione tra i piccoli e medi esercenti e il gruppo dirigente

09 novembre 2011 | 18:59
 



Giochi più che mai aperti nel sindacato dei pubblici esercizi di Milano. Per l'Epam, la più importante organizzazione territoriale della Fipe-Confcommercio, è ormai cominciato il conto alla rovescia per il rinnovo delle cariche interne. E che non si tratti di un appuntamento di routine, fra burocrazia e sostanziale indifferenza, lo dimostra lo scontro registrato ieri in occasione di un'assemblea ordinaria che ha sostituito il previsto appuntamento per il rinnovo delle cariche, slittato a gennaio.

All'iniziale insoddisfazione di molti ristoratori che si sentono da tempo poco rappresentati in un sindacato che negli ultimi anni ha spesso privilegiato gli interessi dei locali notturni e della movida milanese, si è aggiunta una contestazione più ampia che a questo punto vede su posizioni diverse i piccoli e medi esercizi pubblici (quindi bar, pizzerie e ristoranti) rispetto all'attuale gruppo dirigente a cui viene contestato un eccesso di collegamento con la politica e di essere troppo attenti alle esigenze, oltre che dei locali notturni, anche di quelli dei grandi gruppi, da McDonald's ad Autogrill.

Matteo ScibiliaI piccoli imprenditori del settore vogliono contare di più e di questo si sono fatti interpreti i ristoratori Matteo Scibilia (nella foto a sinistra) e Domenico Devoti (anche barista e dirigente di Epam), che di fatto hanno espresso il loro malcontento per una evidente distanza tra la base dei soci e il gruppo dirigente. Una posizione in alternativa esplicita al vicepresidente Epam (nonché della Fipe nazionale) Alfredo Zini (nella foto a destra), che per parte sua ha difeso l'operato del gruppo dirigente ricordando che se molte cose non si fanno è spesso per la mancanza di collaborazione o la non adesione ai progetti presentati. Scibilia ha fra l'altro osservato come sia preoccupante, circa la rappresentatività del sindacato, la presenza scarsa di un'ottantina di soci all'assemblea di un'associazione di Milano, Lodi e Monza, province che pure contano su un numero importante di pubblici esercizi.

Alfredo ZiniFra gli interventi anche quello del giovane Dimitri Piccolillo, figlio d'arte, che ha denunciato con passione una mancanza di strategia dell'Epam nei confronti dei giovani, soprattutto se confrontato con quello che avviene all'estero. Una realtà contro la quale ha proposto la costituzione di un gruppo di giovani ristoratori.

Sta di fatto che, al di là dei toni a volte anche accesi (con attacchi anche personali che forse in alcuni casi potrebbero essere evitati in un contesto sindacale) l'assemblea milanese ha offerto una precisa fotografia di come, anche a seguito della crisi che colpisce tutte le aziende del settore, stia per finire il tempo della 'delega” in bianco e gli iscritti all'Epam (a Milano come nel resto d'Italia) vogliono contare di più. Una divisione interna che spiega, forse più delle ragioni di modifiche statutarie ancora da definire, la decisione dell'attuale gruppo dirigente di fare slittare a gennaio l'assemblea del rinnovo cariche, sperando forse in una ricomposizione che, salvo il passo indietro di qualcuno, sembra oggi difficile.

Edi SommarivaE alla certificazione dell'esistenza di due anime assai distinte fra loro a Milano, si aggiunge anche la ricerca di un nuovo equilibrio anche a livello nazionale, dove le problematiche milanesi trovano conferma con l'insoddisfazione o le iniziative in atto in molte regioni. In questo contesto si colloca anche l'uscita di scena del direttore generale della Fipe, Edi Sommariva (nella foto accanto), che proprio all'assemblea di Milano, presentato dal presidente dell'Epam e della Fipe, Lino Stoppani, ha ufficializzato la scelta di passare al ministero dell'Economia, non senza sottolineare come in assenza di una forte iniziativa, anche del sindacato, i piccoli imprenditori del settore potrebbero trovarsi a pagare il prezzo più caro della crisi.


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