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Turismo, i dati della Brambilla Per il Pd solo propaganda

Mentre ci si interroga sullo stato di salute del Turismo italiano, la Brambilla diffonde ancora dati ottimistici: arrivi in aumento e boom di stranieri nelle città d’arte. Ma per Armando Cirillo, responsabile per questo settore del Pd, le previsioni sono propagandistiche e fuori dalla realtà

16 agosto 2011 | 10:06
Turismo, i dati della Brambilla Per il Pd solo propaganda
Turismo, i dati della Brambilla Per il Pd solo propaganda

Turismo, i dati della Brambilla Per il Pd solo propaganda

Mentre ci si interroga sullo stato di salute del Turismo italiano, la Brambilla diffonde ancora dati ottimistici: arrivi in aumento e boom di stranieri nelle città d’arte. Ma per Armando Cirillo, responsabile per questo settore del Pd, le previsioni sono propagandistiche e fuori dalla realtà

16 agosto 2011 | 10:06
 

Ma qual è il reale stato del settore turistico in Italia? Il turismo italiano è in crescita oppure in calo? Per il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla (nella foto) il turismo si conferma asset strategico per l'economia del Paese: continua a produrre ricchezza, sviluppo ed occupazione. Lo dimostrano gli ultimi indicatori disponibili sull'andamento del settore. Dopo il leggero miglioramento registrato nel 2010 rispetto al 2009 (+0,5%), nel primo trimestre del 2011 gli arrivi negli esercizi ricettivi sono aumentati a un ritmo elevato (+9,3% in totale, +7,8% per gli italiani e +11,7% per gli stranieri). Ma per Armando Cirillo (nella foto), responsabile per questo settore del Pd i dati diffusi sono solo propaganda e fuori dalla realtà.



La ripresa dei flussi turistici internazionali, già notevole nel 2010 (+2,2% rispetto al 2009) prosegue vigorosamente nei primi cinque mesi del 2011, con un incremento del 3,8% degli arrivi alle frontiere e del 4,1% della spesa (che nel 2010 è stata di 29,1 miliardi). Come l'anno scorso, sono soprattutto le città d'arte ad attirare visitatori dall'estero. Non stupisce dunque che l'industria turistica con il suo indotto abbia sostanzialmente mantenuto i livelli occupazionali anche in un biennio difficile come quello che abbiamo alle spalle: nel 2010 gli occupati (diretti e indiretti) erano circa 2.156.500 (il 9,4% del totale). Ma secondo il World Travel and Tourism Council, nel medio termine questo contributo è destinato ad aumentare: dal 9,6% del 2011 fino al 10,5% nel 2020. Questi dati, commenta il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, «premiano il grande lavoro svolto ed evidenziano come l'industria turistica si confermi l'asset più strategico della nostra economia. L'incremento dei flussi internazionali è certamente il risultato dell'intensa opera di promozione svolta sui mercati esteri, differenziata per paesi e mirata a target specifici per i principali prodotti turistici nazionali».

Michela Vittoria BrambillaSegnali molto incoraggianti provengono anche dal mercato interno, proprio per il mese in corso. Le scelte degli indecisi e degli amanti del last minute, oltre il 20% dei turisti italiani, danno impulso alle vacanze d'agosto. Secondo la rilevazione mensile dell'Osservatorio nazionale del Turismo, sono ben 19,3 milioni gli italiani (il 38,4% della popolazione) che hanno previsto di fare una vacanza in questo mese. Rispetto alle vacanze realmente effettuate nell'agosto del 2010, si prevedono circa 3 milioni di partenze in più, non concentrate nella settimana di Ferragosto ma distribuite durante tutto il mese. In rapporto ai consuntivi dell'anno scorso, aumentano in particolare le partenze dei nostri connazionali con destinazione Italia (il 76,7% del totale nel 2011), passando da 12,5 a 14,8 milioni. In aumento anche la loro spesa media: da 817,6 euro spesi nel 2010 a 859,2 previsti per il 2011.

La riforma del turismo, da poco divenuta legge, rileva il ministero, ha ristrutturato la nostra offerta adeguandola alle richieste del turista di oggi, promuovendo oltre ai circuiti tradizionali del mare, della montagna e dell'arte e della cultura, anche il turismo della natura, dell'enogastronomia, del Made in Italy, dello sport e del golf e il turismo religioso. Questi nuovi prodotti turistici, spiega ancora Brambilla, «ci permettono finalmente di attrarre visitatori anche in momenti non legati alla stagionalità e soprattutto di inserire l'intera Italia negli itinerari, oltre alle tradizionali e consolidate mete di vacanza. Inoltre, quest'anno assumeranno particolare rilievo le iniziative, già avviate nel 2010, rivolte ai mercati di Brasile, Russia, Cina e India, sicuramente i più promettenti del turismo internazionale».
 
Soddisfacenti anche le previsioni per quanto riguarda la domanda domestica: «Abbiamo investito molto per invitare gli italiani a scoprire le eccellenze, che il nostro meraviglioso paese offre - continua Brambilla - sia attraverso i moltissimi spot televisivi che sostenendo il turismo delle famiglie in difficoltà grazie all'istituzione dei buoni vacanza, che prevedono fino al 45% di contributo da parte dello Stato e che hanno avuto un grande successo soprattutto in alcune regioni italiane».

Armando CirilloE il miglioramento delle performance del settore si deve certamente anche all'adeguamento della nostra offerta turistica per accogliere i viaggiatori con animali al seguito. «Una vera e propria rivoluzione - spiega il ministro Brambilla - per un paese che da troppo tempo era rimasto fermo su questo tema. Oggi, finalmente, possiamo mettere a disposizione dei turisti di tutto il mondo migliaia di hotel, ristoranti, campeggi, villaggi, agriturismi e anche spiagge in cui i nostri piccoli amici sono i benvenuti e possono godere di servizi adeguati alle loro esigenze. Come è giusto che sia in un grande paese civile».

Replica al ministro del Turismo Armando Cirillo, responsabile per questo settore del Pd. «Il ministro Brambilla continua a diffondere previsioni sull'andamento del turismo che sono propagandistiche e fuori dalla realtà. I bilanci del 2011 vanno tirati sui numeri definitivi, non sulle previsioni o su determinati periodi dell'anno. Servono dati consolidati per fare delle analisi veritiere sullo stato del turismo italiano», osserva Cirillo secondo il quale «la crisi del turismo italiano è stata accentuata dall'assenza di una strategia nazionale e da scelte sbagliate del governo».


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