FIRENZE - La discussione della proposta di legge sull'agriturismo presentata dalla giunta regionale della Toscana potrebbe diventare l'occasione per una grande festa, ma anche il momento per una nuova azione di vibrante protesta. Ad annunciarlo è Tulio Marcelli (nella foto), presidente di Coldiretti Toscana, che, alla vigilia dell'ultima seduta del 2009 del consiglio regionale, afferma senza mezze misure: «Non siamo disposti ad assistere passivamente ad un altro rinvio del dibattito su uno strumento normativo che riteniamo indispensabile».
Tra le righe, si coglie evidente la voglia di concludere un iter che, sollecitato un anno fa dalla più grande organizzazione agricola, si è bruscamente interrotto lo scorso 10 dicembre, andando a cozzare contro un banale, quanto ingiustificato, slittamento per mancanza del numero legale in aula.
«Chiediamo alla politica di esercitare il suo ruolo: di decidere, anche a costo di apparire impopolare a qualcuno. Tanto più che quello che stiamo chiedendo è legittimo: vogliamo regole chiare e precise per poter svolgere correttamente il nostro lavoro, valorizzare quello che produciamo e non annegare nella burocrazia. è ingiusto attendere un anno e mezzo per poter avviare una nuova attività o, peggio ancora, per ampliarla. è scorretto non poter far assaggiare quello che nasce nelle nostre aziende o nelle altre aziende toscane. A chiederlo sono proprio i consumatori che vedono nell'agriturismo il primo e più efficace esempio di accorciamento della filiera. è difficilissimo spiegare ai cittadini che nelle aziende toscane non vengono somministrati pasti. Sembra che non lo vogliamo fare. In realtà non lo possiamo fare, a differenza di quanto accade in altre regioni, anche molto vicine alla nostra».
Dentro le parole del presidente di Coldiretti c'è lo sfogo di tutti gli imprenditori agrituristici, che devono quotidianamente confrontarsi con le difficoltà operative e i mille inutili vincoli burocratici posti alle imprese dalla legge attualmente in vigore.
«Purtroppo c'è chi cerca di rallentare la conclusione dell'iter di questo provvedimento normativo, dando una falsa interpretazione del testo di legge: ma basta leggere con attenzione i suoi contenuti per capire che le regole ci sono, sono chiare, siamo noi i primi a volerle, consapevoli che solo con un alto standard qualitativo potremo essere davvero competitivi. - precisa il presidente - Abbiamo spiegato tutto questo ai consiglieri regionali, ai presidenti e agli assessori provinciali, ai sindaci, incontrandoli personalmente. Dalla nostra parte abbiamo i consumatori che sempre più spesso chiedono di poter assaggiare i nostri prodotti in azienda. Ci auguriamo che l'operazione di informazione fin qui fatta sia servita a chiarire i dubbi, creati da quanti parlano di questa legge senza conoscerne i contenuti. Adesso non resta che attendere l'esito del dibattito in consiglio regionale: l'argomento è iscritto nel prossimo ordine del giorno, percio' approderàin aula domani o mercoledì».
Nell'aria intanto si fa sempre più strada l'ipotesi che la mobilitazione Coldiretti possa esplodere in una nuova grande iniziativa pubblica capace di coinvolgere produttori agricoli e consumatori.
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