In un Natale sotto la neve e il freddo, una ventata di ottimismo per gli spumanti italiani arriva dai mercati esteri. Dove è tempo di riscossa per il made in Italy. Dopo la grande crisi finanziaria, si torna a brindare negli Stati Uniti che premiano le bollicine, e la nostra politica dei prezzi, con un salto dell'import del 10%, a discapito dello champagne. «Le produzioni d'oltralpe sono blasonate - ammette Manlio Collavini, proprietario della cantina friulana che spumantizza l'autoctono Ribolla - tuttavia, conti alla mano, il vino più venduto al mondo è il pinot grigio. Finora lo spumante nazionale aveva scontato una mancanza di identità, ma poiché nel nome c'é spesso il successo commerciale di un prodotto è facile oggi vedere come Prosecco si pronunci bene negli Usa, e sempre più spesso alla Casa Bianca, e in Germania. Ribolla gialla poi è bello e festoso già solo a dirsi».
Il mercato tedesco, seguito da quello svizzero, reagisce molto bene, annuncia il direttore generale di Carpené Malvolti Antonio Motteran. La storica azienda di Conegliano, con oltre 5 milioni di bottiglie prodotte, il 52% delle quali esportate e un fatturato di oltre 22 milioni di euro, conta di chiudere l'anno con vendite in crescita del 3%. «Stiamo recuperando sui mercati esteri - sottolinea Motteran - la flessione che c'é stata in Italia, dove però il prosecco funziona come regalo che crea socialità. E permette in questi giorni di fare festa con circa 12 euro, senza incidere quindi oltre misura sul portafogli. Con questi listini stiamo conquistando anche il consumatore di fascia alta che per le tavolate con parenti e amici di questi giorni mette con più spensieratezza il prosecco a tavola».
L'America, e in particolare Chicago, è il mercato d'approdo sempre più significativo per la produttrice veneta Elvira Bortolomiol, «ma la vera sorpresa - sottolinea - è l'Italia, dove il prosecco vola in felice controtendenza. Siamo al tutto esaurito». I nuovi calendari del Consorzio di tutela del Prosecco hanno la data del primo aprile 2010 in rosso, giorno del salto alla Docg.
E il 2009 si chiude per gli associati con un giro d'affari di 370 milioni di euro legato alla produzione di 57,4 milioni di bottiglie, l'86% spumantizzato e di questo il 30% esportato. Con un significativo aumento del 40% della produzione di prosecco nel periodo 2004-2008, e l'impennata delle produzioni brut di tendenza tra i giovani enologi.
Grande attesa per il rush finale delle vendite di spumanti trainato dall'iniziativa Brindo italiano in Tv promossa dal ministro Luca Zaia, in corsa per la Regione Veneto. Natale carico di soddisfazioni anche per il territorio della Franciacorta. Alla presentazione della guida Bollicine d'Italia 2010 del Gambero Rosso il patron dell'azienda lombarda Costaripa Giulio Vecchio sottolinea che già a partire da metà novembre ha ricevuto dai ristoratori quasi il doppio degli ordinativi dell'anno scorso, soprattutto per il metodo classico. Per Emanuele Rabotti, produttore del Monte Rossa, la novità è lo sdoganamento del Franciacorta come spumante alla portata delle famiglie: «le maggiori soddisfazioni ci arrivano proprio dal prodotto di base».
E le feste di fine anno, conclude il curatore della guida Giuseppe Carrus, fanno registrare un salto dei consumi soprattutto nelle zone più restie, come il sud d'Italia, isole comprese. Con una riscoperta dell'abbinamento perfetto per il Natale: le produzioni dolci, l'Asti Cinzano o il Moscato, con pandoro e panettone. Il mondo del metodo classico, dove domina il secco, con i molluschi, le capesante, i pesci grassi e la razza. Fino a soddisfare anche gli amanti della cucina giapponese con il prosecco da abbinare alla tempura e gli extra-brut (Franciacorta, Oltrepò pavese, Trento Classico) con il sashimi.
Alessandra Moneti
Fonte: Ansa
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