Il Whisky Laphroaig e la cucina stellata firmata Errico Recanati

Nuovi modi di gustare il whisky torbato della storica distilleria scozzese con “I pionieri del gusto- Laphroaig”. La presentazione dell'iniziativa a Milano con lo chef del ristorante stellato “Andreina” a Loreto

11 aprile 2023 | 16:16
di Guido Gabaldi

Fino a pochi anni fa il whisky si poteva considerare un dopocena o dopopranzo, almeno in Italia. La miscelazione, di recente, ha però esteso enormemente le possibilità di degustarlo e declinarlo in mille modi diversi; ed è qui che ce la giochiamo alla grande, perché in Italia fantasia e iniziativa non mancano. Sarà anche per questo che Beam Suntory, leader mondiale nella produzione di alcolici di qualità, ha deciso di lanciare qui da noi il progetto “I pionieri del gusto-Laphroaig", in cui il celebre brand di whisky torbato della storica distilleria di Islay (Scozia) svolge il ruolo di protagonista. I pionieri del gusto che faranno da ambasciatori dell’Islay Single Malt Scotch Whisky "Laphroaig" sono persone comuni e fuori dal comune, allo stesso tempo: personaggi capaci di portarsi dentro quelli che sono i valori condivisi dai maestri distillatori, come la passione e la perseveranza, per andare oltre i confini del gusto.

Dopo il re del fuoco, l’argentino Francis Mallmann, considerato il massimo esperto della grigliata a cielo aperto, è stato coinvolto Errico Recanati, classe 1973 e socio Euro-Toques Italia, venuto su seguendo le orme di nonna Andreina e poi di mamma Ave fra spiedi, cacciagione, tizzoni e fuoco vivo, ed oggi chef del ristorante stellato “Andreina” a Loreto. La sua idea è sempre stata quella di coniugare forme contemporanee e sapori antichi: partire, in altre parole, dalla cucina tradizionale della sua terra per arrivare altrove, attingere ad altri lidi e mixare il tutto, ottenendo così una proposta gastronomica unica.

“Pionieri del gusto” a Milano

A Milano, nel corso della serata di presentazione dei “Pionieri del gusto”, presso il ristorante “Al Naviglio” di via Lodovico il Moro, abbiamo visto lo chef Recanati alle prese con il fuoco, il sale e il fumo (che lassù in Scozia si ottiene con la torba): tre elementi di base che da oltre 200 anni identificano il lavoro di Laphroaig e rendono unico il suo single malt. E sanno caratterizzare una cena, un aperitivo, un pranzo di lavoro senza mai annoiare, grazie alla creatività di chi cucina e mixa gli elementi: a partire dall’apertura, un’ Ostrica alla brace, nocciola bruciata e mela dei Sibillini, accompagnata dal cocktail “Primi Sentori” di Laphroaig, composto di Laphroaig 10 anni, Cordiale di mais al BBQ, Sciroppo di popcorn affumicati, Sorbetto al succo di mais e Kumquat. A seguire Lattuga cotta nel Laphroaig, i suoi estratti, uova di trota e mandorla amara e Faraona cotta da lontano, soffiato di patate e radici, a cui è stato abbinato Laphroaig 10 anni liscio. Si chiamava “Breakfast in Scozia”, invece, il cocktail messo a fianco del Gelato al Laphroaig, banana cioccolato alla brace e caviale: un mix piacione di Laphroaig 10, Caffè cold brew, Amaretti al caffè, Caramello salato, Foam di cornflakes, Crumble di amaretto e sale maldon.

 

Whisky-salato, pairing da scoprire

«È il momento giusto per lanciare queste proposte innovative», suggerisce Marco Gheza, Brand ambassador Italia per Laphroaig, «perché il nostro paese è ai primi posti in Europa per il consumo di prodotti torbati: se invece parliamo di tendenze, gli addetti ai lavori si aspettano prima o poi l’esplosione dei distillati irlandesi. Il bourbon e il re whisky non deludono le aspettative, sempre qui in Italia, perché la miscelazione ne fa già largo uso; in purezza ancora no, probabilmente i gusti nazionali si sono appena adattati al particolare sentore della torba e le ulteriori novità devono ancora crearsi i propri spazi di mercato», spiega Gheza.

«Tornando al pairing - continua il brand ambassador -, mi sa che l’idea di mettere in tavola la bottiglia di Laphroaig 10 al posto del vino ci è ancora estranea, perché le nostre radici affondano nell’enologia. Il che non toglie che l’abbinamento whisky-salato funzioni alla grande, come abbiamo potuto testare stasera grazie all’estro dello chef Recanati; mi aspetto perciò di vedere in giro sempre più eventi in cui aperitivi, olive, tartine, salumi, formaggi piccanti, carni alla brace si mettono in gioco con grandi distillati come rum e whisky. Ci vorrà forse del tempo, ma ci arriveremo».

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Alberto Lupini


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