Il Chianti è il vino più amato dagli italiani, almeno da quelli che comprano nella Grande distribuzione. Se ne vendono ogni anno più di 15 milioni di litri, con trend in crescita rispetto al 2020 sia a volume sia a valore. Dietro al vino toscano c'è il Lambrusco, che deve però fare i conti con una contrazione delle vendite, mentre al terzo posto c'è il Montepulciano d'Abruzzo.
È quanto emerge dalle anticipazioni della ricerca "Iri per Vinitaly", su dati del 2021, che verrà presentata nella sua interezza l'11 aprile presso la Fiera di Verona. Il dossier conferma alcuni trend già emersi in precedenza, che confermano il buono stato di salute del vino italiano, anche nel mercato interno e non soltanto nell'export. Non solo: Iri presenterà anche un approfondimento sui prezzi delle bottiglie che, almeno nel primo trimestre 2022, non sembrano aver fatto registrare aumenti degni di nota, nonostante l'inflazione e le conseguenze della guerra in Ucraina.
Vino italiano: trend di vendita positivi
Partendo dal generale, prima di tuffarsi nel particolare, il quadro fornito dalla ricerca parla di un mercato del vino italiano in ascesa. Nel 2021 le vendite nella Grande distribuzione hanno fatto segnare trend positivi, trainate da Doc, Igt e Docg, cresciute dell'1,8% a volume e del 5,9% a valore, ma soprattutto dalle bollicine, che non sembrano voler fermare la loro corsa: +17,9% a volume e +20% a valore. In totale, il mercato del vino vale 3 miliardi di euro e vende 770 milioni di litri.
Il vino? Solo in bottiglia da 0,75
Tra le curiosità emerse c'è quella legata ai formati. Se le classiche bottiglie da 0,75 crescono del 2,1%, tutti gli altri formati crollano: -5,2% il brik, -6,1% i contenitori di plastica, -10,8% le bottiglie in vetro tra 0,76 e 2 litri.
Il più venduto è il Chianti
La classifica dei vini più venduti vede ai primi posti la tradizionale triade Chianti, Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo. Il vino toscano è largamente in vetta con 15.339.383 litri venduti e una crescita dal 3,7% a volume e del 5,4% a valore. Il Lambrusco, secondo in graduatoria, deve fare i conti con una contrazione delle vendite importante. I 13.062.009 litri venduti significano un -6,7% a volume e un -5,7% a valore. Distante ma stabile il Montepulciano d'Abruzzo: 9.088.518 litri, +0,2% a volume e +3,7% a valore.
Il boom del Vermentino
Impressionante la crescita del Vermentino che si piazza al 5° posto con un aumento del 21,9% a volume e del 25,5% a valore. Il pugliese Primitivo aumenta a volume del 5,2% e dell’11% a valore, l’emiliano Pignoletto del 5,6% a volume e del 2,6% a valore, e il veneto Valpolicella del 15,9% a volume e del 16,9% a valore (incluso il Valpolicella Ripasso).
Vini "emergenti": Lugana e Amarone
La classifica dei vini “emergenti”, cioè che hanno fatto registrare nel 2021 un maggior tasso di crescita a volume vede sul podio il Lugana (Veneto/Lombardia) con aumento del 34%, l’Amarone (Veneto) del 32%, il Valpolicella Ripasso (Veneto) del 26%. Buona la performance del Nebbiolo (Piemonte/Lombardia) con + 22%, del Ribolla (Friuli Venezia Giulia) con +19%, del Sagrantino (Umbria) +16%, e del Brunello di Montalcino (Toscana) +13%. Compaiono in classifica anche il Grillo siciliano (+13%), il Legrein del Trentino (+11%) e il Pecorino di Marche e Abruzzo (+9%).
L'andamento delle bollicine
Interessante anche la classifica delle bollicine con maggior tasso di vendita a volume: il primo posto va al Moscato, che cresce del 29%; non cessa di aumentare il Prosecco con +22%; il Fragolino spunta un buon +16%; il Muller Thurgau il 15%, l’Asti il 14%; il Brachetto il 12%.