Usiglian del Vescovo: vigneti su fondo marino

Questa la natura della casa vinicola di Palaia, nella Doc Terre di Pisa, a una trentina di chilometri dalla costa. Azienda a conduzione biologica, è impegnata nella conservazione della vigna, il cui fondo è per il 98% sabbioso

30 giugno 2022 | 18:47
di Gabriele Ancona

«Siamo in un territorio particolare, come se le nostre vigne poggiassero sul fondale del Mediterraneo. Siamo a 250 metri di altitudine, ma il fondo per il 98% è sabbioso. Siamo quindi molto impegnati nella conservazione della vigna. Siamo custodi del territorio». Così Francesco Lomi, direttore di produzione di Usiglian del Vescovo, mostrando un ricco campione di fossili marini delinea la natura della casa vinicola di Palaia, nel cuore della Doc Terre di Pisa, a una trentina di chilometri dalla costa. Tra aria salmastra e sottosuolo che un tempo remoto (pleocene) fu fondale, la sapidità e la freschezza in bottiglia sono assicurate.

Valorizzare le attitudini del vigneto

A Milano, nel corso di una degustazione presso il ristorante Illiberty, ha presentato l’universo Usiglian del Vescovo. Azienda a conduzione biologica, si estende per 160 ettari, dei quali 23 vitati e 15 di oliveti. Nei vigneti si coltivano Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Petit Verdot, Chardonnay e Viognier. In cantina tutti gli sforzi sono volti a non alterare in alcun modo ciò che si è ottenuto e mantenere o esaltare il grande carattere conferito dal terroir. L’affinamento è effettuato scegliendo la metodica più adatta a valorizzare le attitudini del vitigno allevato nello specifico vigneto (cemento, acciaio, legno e coccio pesto). Ogni etichetta è così in grado di svelare le poliedriche sfumature di un territorio complesso.

Prima vendemmia 1000 anni fa

Un legame con la terra profondo e antico. Basti pensare che nel 1078 Matilde di Canossa donò ai Vescovi di Lucca la tenuta di Usiglian di Palaia, proprio per questo denominata Usiglian del Vescovo. La prima vendemmia certificata risale al 1083, grazie al Vescovo di Lucca che volle piantare i primi vigneti al fine di produrre vino per officiare la messa. Oggi, dopo 939 anni, la produzione è di 120 mila bottiglie, per il 75% destinata ai mercati esteri. «Ci dovremmo assestare a quota 80%», ha puntualizzato Lomi.

Vini di pensiero

A Milano, con la cucina de Illiberty, sono state proposte quattro etichette di sicuro interesse. Degustazione aperta da Il Bruvé, Metodo Classico di Sangiovese 100%: sapido, fresco, fruttato, integro. La vendemmia si fa per cuvée, in questo caso annate 2013 e 2014. Dalla linea Carati unici, un vino per ogni annata, è stato presentato Pink Panther 2021, Sangiovese in purezza Igt Toscana Rosato affinato in coccio pesto e prodotto in 421 bottiglie numerate. Giovane con un bel futuro davanti a sé. A seguire Il Ginestraio Igt Toscana 2021 da uve Chardonnay e Viogner al 50%. Morbido, di buona struttura, elegante. In chiusura Il Barbiglione 2017 Terre di Pisa Doc 100% Syrah. «Un vitigno in cui crediamo molto», ha commentato Francesco Lomi. A palato si è rivelato avvolgente, fresco e persistente.

 

Dalla cucina Andrea Provenzani ha proposto Bruschetta con doppia melanzana affumicata, ricotta, pomodorini confit, basilico, Mezzi paccheri al triplo pomodoro e basilico, Battuta di manzo, spinacino novello, scaglie di Parmigiano, aceto balsamico.


Usiglian del Vescovo
via Usigliano 26 – 56036 Palaia (Pi)
Tel 0587468000

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Alberto Lupini


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