Txakoli, il vino basco figlio dell'oceano Atlantico
Si tratta di un bianco (raramente rosso o rosato) popolare, che negli ultimi anni è cresciuto per qualità e diffusione, grazie al lavoro di diverse cantine, tra cui Gaintza Txkakolina, sulle colline di Getaria
Il popolo basco, si sa, è un popolo identitario. E nella tradizione basca l'enogastronomia gioca un ruolo centrale. Impossibile, allora, pensare che i Paesi Baschi non abbiano un vino che sia custode di questa identità: c'è ed è il txakoli.
Txakoli, il vino basco per eccellenza
Sull'origine del nome, come sempre, ce n'è per tutti i gusti. Tra le teorie più accreditate c'è quella che parte da una frase: "etxeko ain", letteralmente "il giusto per la casa". Questa era la risposta che, per tradizione, dava chi produceva vino a chi gli chiedeva quanto ne avesse fatto. Da "etxeko ain" si è passati a "etxekolain" e si è poi arrivati a "txakoli". Al di là delle storie e delle leggende, il txakoli è diventato un simbolo dei Paesi Baschi. Un vino bianco per certi versi semplice, ma con una notevole personalità, che riesce a racchiudere al suo interno due componenti fondamentali della vita basca: l'oceano e l'umidità. Il risultato è un prodotto fresco, facile da bere, acido e minerale, perfetto per qualsiasi momento.
Protagonista è, quasi sempre, l'Hondarrabi Zuri, vitigno autoctono che deve rappresentare almeno l'80% del blend, a cui si aggiungono Gros Manseng, Petit Courbu e Chardonnay. Più rara la versione rossa, con l'Hondarrabi Beltza, e la versione rosé. La vendemmia, in annate normali, si svolge a metà settembre e il vino può essere venduto, secondo la legge, già a gennaio. Solitamente però si aspetta marzo per mettere in commercio la nuova annata.
Sono tre le donominazioni di origine: l'Arabako Txakolina, per l'Alava, la Bizkaiako Txakolina, per la Biscaglia e nello specifico le aree di Baquio e Valmaseda, e la Getariako Txakolina, per la Gipuzcoa, principalmente tra Getaria e Zarautz.
La strada per crescere
Come detto, il txakoli è (o forse è meglio dire è stato) un vino essenzialmente famigliare, caratterizzato cioè da produzioni ridotte e pensate per il consumo casalingo o, al massimo, il mercato interno. Il tutto insieme alla nomea di vino giovane, senza particolari pretese. Una situazione, per fare un parallelo a livello italiano, simile a quella dell'Oltrepò Pavese. E proprio come l'Oltrepò, anche i Paesi Baschi da qualche anno sono al lavoro per dare al txakoli una nuova vita, senza chiaramente dimenticare la storia e le radici del bianco basco per eccellenza. L'obiettivo è tanto complesso quanto ambizioso, ma diverse cantine stanno provando ad ottenerlo. Come? Sperimentando: per esempio, cercando di farlo invecchiare o lavorando su parcelle specifiche per avere prodotti di eccellenza.
Un esempio di questo tipo di approccio, a metà tra tradizione e innovazione, è Gaintza Txakolina, una cantina a conduzione famigliare che sorge in uno dei luoghi simbolo della produzione di txakoli, Getaria.
Gaintza Txakolina a Getaria
Getaria è, forse, più famosa nel mondo per aver dato i natali allo stilista Cristóbal Balenciaga che per il vino, ma nella realtà è uno dei luoghi simbolo del txakoli. Sopra il magnifico centro storico, un borgo arroccato sull'oceano, iniziano le colline che ospitano ettari e ettari di vigneti affacciati sull'Atlantico. Tra queste colline sorge Gaintza Txakolina, la cui storia è quella di tante cantine basche. Si tratta, infatti, di un'attività famigliare che è cresciuta negli anni e che oggi occupa 25 ettari e produce circa 100mila bottiglie. Un luogo unico: un casale immerso tra i vigneti con una vista mozzafiato su Getaria e sull'Oceano. Spazi in cui si percepisce a pieno la natura nella quale prende forma il txakoli: la salinità del mare, il freddo e l'umidità tipici dei Paesi Baschi. Curioso, tra le altre cose, guardare l'evoluzione delle vigne. Nella parte frontale si trovano, infatti, quelle tradizionali, poste in orizzontale per "combattere" l'umidità. Ai lati, invece, si trovano moderne spalliere verticali, che permettono di aumentare la produzione.
Un'esperienza da vivere
Gaintza Txakolina, oltre all'attenzione al prodotto, guarda con interesse anche all'enoturismo, con una proposta tanto semplice quanto interessante. È possibile dormire nel casale posto al centro delle vigne, che può contare su sei stanze immerse nella natura e nella più totale tranquillità. Chi è solo di passaggio può, invece, scegliere una visita guidata tra i vigneti, che si conclude con una degustazione di txakoli (prenotazione obbligatoria, dal martedì al sabato alle 11.30, costo 20 euro).
Tre le etichette prodotto da Gaintza:
- Il txakoli tradizionale (85% Hondarrabi Zuri 15% Gros Manseng): fresco e intenso, con la marcata acidità tipica del txakoli, dalla beva facile e con un'interessante salinità.
- Il txakoli rosato (50% Hondarrabi Zuri 50% Hondarrabi Beltza): frutti rossi e note fresche di ciliegia e fragola, da servire fresco, perfetto per gli aperitivi.
- Il txakoli Aitako (85% Hondarrabi Zuri 15% Chardonnay): selezione famigliare da tre ettari con più di cento anni, complesso e intenso al naso, morbido in bocca, con sentori tropicali e un finale secco. Affina 12 mesi in acciaio e 12 mesi in bottiglia.
Interessanti anche i pintxos di accompagnamento, di altissima qualità: acciughe del Cantabrico, bonito (piccolo tonno del cantabrico sott'olio) e cioccolato.
Nel focus di Check-In sui Paesi Baschi anche:
Gaintza Txakolina
Bodega Gaintza Barrio San Prudentzio, Carretera 26 - 20808 Meaga, Gipuzkoa, Spagna
Tel +34943140032
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