Tenute Lunelli, non solo Trentino: vini di qualità tra Toscana e Umbria
Due tenute, Podernovo e Castelbuono, nel cuore di terre a forte vocazione rossista. Scopriamo insieme le intriganti etichette dell'azienda
Parlare della Galassia Lunelli rischierebbe di diventare stucchevole stante la conclamata statura e i successi qualitativi e commerciali ottenuti sin qui a livello planetario. E altrettanto scontato sarebbe focalizzare per l’ennesima volta l’attenzione sulla popolare produzione spumantistica trentina. Podernovo e Castelbuono. Toscana e Umbria. Nessuna rivalità anzi. Un confronto aperto e intrigante perché ricomprende due regioni a forte vocazione rossista. Facciamo parlare i vini.
Tenuta Podernovo in Toscana
Costa Toscana Teuto 2018 biologico
Il Teuto nasce a Podernovo. La Tenuta nelle Colline Pisane riportata all’antico splendore e convertita al biologico dalla Famiglia Lunelli. È un vino intrigante e di grande eleganza che unisce alla toscanità del Sangiovese il tocco internazionale di Cabernet e Merlot. Il nome evoca il popolo del nord che tra il III e il IV secolo conquistò queste terre. Rosso rubino concentrato. Riconoscimenti complessi a partire da fruttato di mora e ribes nero che si fonde con ricordi di vaniglia, cioccolato, caffè e una punta balsamica. In bocca ha struttura abbondante, dai tannini levigati. L’acidità conferisce una tensione destinata a concludersi in un lungo finale di scorza d’arancia.
Costa Toscana Auritea 2017 Cabernet Franc biologico
Un grande Cabernet Franc espressione della Tenuta Podernovo, nella zona viticola della Costa Toscana. Il nome rimanda ad Area Aurita, la conchiglia fossile presente da milioni di anni nella regione, che dona a questo vino struttura e mineralità. Rubino profondo impenetrabile. Sentori in prevalenza floreali e fruttati. Ciliegia, prugna, rosa tea e viola si completano con leggere presenze agrumate di citronella e arancia sanguinella. In bocca è tonico, sapido, con tannini amalgamati. La chiusura è fruttata e persistente.
Costa Toscana Solenida 2017 Biologico
Sangiovese in purezza di grande carattere, nasce da uve coltivate nel rispetto dei principi del biologico e secondo il sistema di viticoltura di precisione AnimavitisR. È frutto di un’attenta vinificazione in parte in anfora. Deve il suo nome alla conchiglia Solenidae, a testimonianza della presenza fossile nel terreno della Tenuta. Rubino dai riflessi granato sul bordo. Al naso emergono riconoscimenti di china, inchiostro, pirite e prugna. Si fanno poi strada indizi balsamici di eucalipto, cacao e una leggera torrefazione. Il percorso gustativo è armonioso, coerente con i riconoscimenti odorosi e dalla media persistenza. Ritorni di ciliegia sotto spirito nel finale.
Tenuta Castelbuono in Umbria
La Tenuta Castelbuono, nel cuore dell’Umbria, nasce da un innamoramento della Famiglia Lunelli, da tre generazioni alla guida della Cantina Ferrari per il Sagrantino e la sua terra, da un’amicizia tra i Lunelli e Arnaldo Pomodoro e da un sogno, quello di realizzare una scultura in cui si possa vivere, lavorare e creare grandi vini. All’interno del Carapace, la cantina scultura progettata da Arnaldo Pomodoro, nascono il Sagrantino e il Rosso di Montefalco, due grandi vini in cui la potenza tipica del Sagrantino si fonde armonicamente con l’eleganza che è il tratto distintivo di tutti i vini del Gruppo Lunelli. La parola ai vini.
Rosso di Montefalco Riserva Lampante 2019 biologico
Nasce da una rigorosa selezione delle migliori uve Sangiovese, arricchite dalla potenza dell’uva autoctona di Montefalco e altre uve a bacca nera. Rubino denso e vivace. Propone in sequenza ricordi di ciliegia nera, cassis e radice di liquirizia, volgendo poi a un definito floreale di iris e violetta. Cenni di curry, noce moscata, pepe e tabacco scuro si fondono a ricordi ferrosi, di mirto e olive nere. Al palato il tannino ben disegnato e la freschezza creano una solida struttura. Persiste al palato con ricordi speziati.
Montefalco Sagrantino Carapace 2017 biologico
Sagrantino in purezza, il Carapace affascina per potenza e longevità e sorprende per morbidezza e armonia. È frutto di una sapiente gestione delle uve e di un lungo affinamento in legno grande, secondo la filosofia delle Tenute Lunelli, gli artigiani del tempo. Carapace è anche il nome della cantina della Tenuta Castelbuono progettata da Arnaldo Pomodoro. La prima scultura al mondo in cui si vive e si lavora Rosso rubino molto scuro, compatto e impenetrabile. Profilo olfattivo intrigante, ben delineato tra frutto, erbe e spezie, mora di rovo, ciliegia nera, succo di melograno e rosa canina, che lasciano spazio a una scia silvestre, con ricordi di sottobosco, fogliame secco, humus, alloro e rosmarino. Rifiniscono il quadro cacao, caffè e liquirizia. All’assaggio coniuga sostanza e dinamismo. La componente calorica si appoggia a un tannino esemplare e il finale si allunga sulla freschezza fruttata della ciliegia.
Montefalco Sgrantino Carapace Lunga Attesa Vendemmia 2015
Da un solo vigneto biologico di 40 anni fa vendemmiato a fine ottobre dopo un affinamento di oltre 7 anni. Una lunga attesa, appunto, per una selezione di Sagrantino in purezza che interpreta sartorialmente tre stili di vinificazione. In acciaio, tini troncoconici in legno e in orci e anfore. Una lunga attesa dallo straordinario potenziale evolutivo che non teme lo scorrere del tempo. Scuro nel tono rubino con netti guizzi luminoso. Atmosfera odorosa raffinata. La parata dei profumi si apre con more e mirtilli, che giocano con tabacco dolce, polvere di cacao e cannella. Segue un’eco boschiva con alloro, bacche di ginepro, prugne selvatiche, che anticipano suggestioni di mirto, rosmarino e fieno secco. In lontananza si affacciano richiami di rosa essiccata, inchiostro e cenere. Assaggio di grande carisma e compostezza. Densità calorica e freschezza in secondo piano rispetto alla frazione tannica ricca e levigata. Il sorso scorre con perfette proporzioni svelando un’interminabile persistenza. Con i Lunelli non si scherza. Neanche in Toscana e Umbria.
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Alberto Lupini