Fiorentino con solide radici piemontesi, dunque perennemente sospeso fra sangiovese e nebbiolo, mi definisco così. “Il mio percorso di degustatore autodidatta inizia negli anni ‘80. Estremamente formativa l’esperienza con il nascente Spirito di Vino per poi approdare alla Guida Vini Buoni d’Italia di cui ricopro il ruolo di Curatore Toscana e Umbria per 12 anni”. Ossessionato dalle Guide dei Vini al punto da organizzare incontri fra Curatori delle principali “Bibbie di settore” sono tuttora alla ricerca, puramente illusoria, della Guida Perfetta. Penna intermittente e squisitamente amatoriale, accolto con assegnazione di una rubrica mensile, “Deja Bu”, nella Famiglia di Italia a Tavola, resto convinto che il grande vino nasca da una formula semplice: gerarchia naturale dei luoghi e sensibilità degli uomini. Ma ogni bicchiere ha qualcosa da raccontare per chi abbia la pazienza di ascoltarlo.