In Belgio la maggior parte delle modifiche apportate alla birra, incluso l’utilizzo di spezie, sono state attuate da monaci e abbazie, la maggior parte delle quali erano dotate di birrificio e giardino con coltivazione di erbe aromatiche e spezie. I birrai, durante il Medioevo, spesso usavano spezie, non solo per il loro sapore, ma anche per coprire sensazioni acide. I medici dell’epoca, inoltre, spesso attribuivano alle spezie proprietà mediche, ragione che potrebbe spiegare il successo delle birre che le impiegavano.

Le birre speziate sono state una realtà consolidata in Belgio. Alla fine del XIX secolo operavano circa 3000 birrifici
I birrai belgi, come riporta un articolo pubblicato da
Fermento Birra, cominciarono a impiegare
luppolo verso la fine del XIV secolo. Si può quindi ipotizzare che l’
impiego di spezie e erbe proseguì per tempo, anche se forse su scala minore e probabilmente in tandem con il luppolo. Un po’ come successe in Inghilterra, dove convivevano Ale (birre senza luppolo) e Beer (con luppolo). Per quanto riguarda la birra belga, le fonti letterarie rimangono scarse fino al 1851, quando l’ingegnere chimico
Georges Lacambre scrisse il “
Traité complet de la fabrication des bières et de la distillation des grains, pomme de terre, vins, betteraves…”. In questo trattato vengono descritte tutte le più importanti birre e i metodi di produzione in Germania, Francia, Inghilterra e Belgio. Per quanto riguarda le erbe e le spezie, Lacambre fa riferimento soprattutto a
piante da campo e resine, essenza di abete rosso, semi di coriandolo,
semi di cumino, semi del paradiso, pepe di Cayenna, fiori di sambuco,
calamo aromatico,
zenzero.
L'avvento dei mercati esteri e le guerre mondiali modificarono la produzione brassicola belgaVa da sé che le
birre molto speziate sono state una realtà consolidata in Belgio, tenuto conto dell’esistenza di circa 3.000 birrifici alla fine del XIX secolo che servivano principalmente i
villaggi locali. Con l’
avvento di pils/lager e ale inglesi, che assalirono il mercato belga, i birrai dovettero allinearsi e cominciare a produrre
basse fermentazioni, birre speciali e stout, a discapito delle loro tipiche birre ad alta fermentazione. Le due
guerre mondiali ebbero poi un forte impatto sul
numero di birrifici, alcuni dei quali chiusero definitivamente, e sulla varietà stilistica disponibile sul mercato.
Oggi nuove spezie vengono usate in diversi stili di birra, come per esempio le saison e tripel
Alla fine degli Anni ‘70 del XX secolo lo scenario belga era costituito da circa 100 produttori. I
birrifici di piccole dimensioni spesso erano di proprietà familiare e continuavano a brassare per la
comunità locale. I
grandi produttori invece lavoravano quantità massicce e detenevano circa l’80% del mercato pur continuando a produrre secondo le
ricette tradizionali, alcune delle quali contenevano spezie. L’impiego di erbe e spezie divenne quindi ancora meno evidente, affinché le birre potessero
competere con i birrifici industriali e la loro fresche, pulite pilsner.
1986, l'anno della birra e della svoltaUn anno di svolta in Belgio, è stato il 1986, dichiarato “
l’anno della birra”. Alcuni birrai tornarono sui loro passi, producendo
birre più autentiche, impiegando
spezie e altri ingredienti.Oggi nuove spezie vengono usate in
diversi stili di birra, come per esempio le saison e tripel. Tra le birre che
impiegano spezie, si possono annoverare anche le
birre di Natale, inizialmente pensate per il mercato straniero, ma ben presto diffuse anche localmente. In ogni caso anche alcune delle più famose birre belghe contengono un pizzico di spezie.
I belgi nel 2019 hanno consumato una media di 70 litri pro capite: nel 2000 erano 99
L’utilizzo comune è solo per
aggiungere complessità alla birra, non per crearne una che abbia il sapore di una spezia precisa. Coloro che negli Anni ‘80 hanno riscoperto le loro
radici produttive, continuano a seguire lo stesso sentiero. Ovviamente, con la
sperimentazione attuale su scala mondiale, anche i birrai belgi sentono la voglia di
provare a diversificarsi. Questo può avvenire attraverso l’
uso di nuove spezie o
aumentando il quantitativo. Un’evoluzione prevedibile oggi che il Belgio conta oltre 350 birrifici e 250 beerfirm e che il mercato interno si restringe di anno in anno: i belgi nel 2019 hanno consumato una media di 70 litri pro capite; nel 2000 erano 99.