C'è un "fil rouge" che accomuna Verona a Dante: i vini che da oltre 650 anni sono prodotti nei vigneti della Tenuta, meglio nelle Possessioni dei Conti Serego Alighieri sulle colline di Gargagnago, minuscola frazione del comune di Sant'Ambrogio. Siamo nel cuore della Valpolicella Classica, attorniata da verdi colline e a un tiro di schioppo dal Lago di Garda. Già nel Trecento la Tenuta era famosa per l’eccellenza dei suoi vini. Da 21 generazioni i discendenti di Dante vivono nelle Possessioni, simbolo della storia vitivinicola della Valpolicella. Dal 1973 il Gruppo Masi, che condivide con i Conti Serego Alighieri il grande amore per questa terra, li affianca nella produzione.

Vaio Armaron Serego Alighieri
La tenuta più antica della Valpolicella
La Tenuta dei Conti Serego Alighieri è quella che vanta in Valpolicella, terra di grandi vini (Amarone su tutti), la più lunga tradizione, storica, culturale e vitivinicola. Tutto ebbe inizio nel 1353 quando Pietro Alighieri, figlio del Sommo Poeta, che aveva seguito il padre nel suo esilio a Verona, acquistò la possessione "Casal dei Ronchi" a Gargagnago, nel cuore della Valpolicella Classica. Nel 1549 avvenne l’unione tra la famiglia Alighieri, che si era trovata ad avere solo eredi femmine e i Serego: da allora la discendenza porta il doppio cognome. Marcantonio Serego si dedicò attivamente nel Cinquecento a inedite forme di agricoltura e a nuove soluzioni per bonificare e accrescere la redditività delle sue possessioni. A partire dal Settecento si è sviluppata nella tenuta un’agricoltura intesa come scienza e arte, dove ogni coltura è ubicata nel suo habitat naturale. Negli Anni Venti del Novecento Pieralvise Serego Alighieri, dopo la fillossera, istituì a Gargagnago la Scuola di Agricoltura per reimpiantare i vitigni autoctoni locali.
Il matrimonio con il Gruppo Masi
Cinquant'anni fa un altro matrimonio di rilievo, quello tecnico-commerciale con il Gruppo vitivinicolo Masi (famiglia Boscaini) che oltre alla Tenuta dei Conti Serego Alighieri ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione della storica Tenuta dei Conti Bossi Fedrigotti in Trentino e delle proprietà Canevel a Valdobbiadene. Sempre Masi possiede in Toscana la tenuta a conduzione biologica "Poderi del Bello Ovile" e in Argentina, nella provincia di Mendoza, la grande tenuta Tupungato.

La Tenuta Serego Alighieri
Quelle 11 vigne antichissime
Tornando a Gargagnago, la tenuta accoglie i visitatori, al termine di un lungo viale alberato che fiancheggia i vigneti, in un'ampia corte usata per le attività agricole, lastricata con il materiale tipico della zona, la pietra Prun, che svela l’anima della Valpolicella e la sua memoria storica. All'interno della corte si possono ammirare undici vigne antichissime piantate nel 1875 in occasione della nascita del Conte Pieralvise. Tra le poche sopravvissute alla fillossera dei primi ‘900, queste vigne producono le uve di un antico vitigno locale: la Molinara, clone Serego Alighieri che risulta fondamentale per conferire ai vini una personalità unica. Affacciato sulla corte e sui vigneti, si trova il fruttaio dove viene effettuato l'appassimento, metodo tradizionalmente utilizzato nelle Tre Venezie per concentrare aromi e profumi. I locali sono allestiti con graticci di bambù, le cosiddette "arèle" , sulle quali vengono adagiati i grappoli ad appassire. Le uve che compongono l’uvaggio classico della Valpolicella (Corvina, Rondinella e Molinara) vengono lasciate riposare per un minimo di cento giorni per poi essere vinificate per la produzione dei grandi vini della Valpolicella: l’Amarone e il suo alter ego dolce, il Recioto.

Pieralvise Serego Alighieri con la figlia Massimilla
Per Wine Spectator nella top ten mondiale
Nelle Possessioni Serego Alighieri si producono due preziosi cru: l'Amarone Vaio Armaron, consacrato da Wine Spectator nella "top ten" dei dieci migliori vini al mondo e il Recioto Casal dei Ronchi. Anche il Valpolicella Classico Superiore Monte Piazzo, proveniente dall’omonimo vigneto, è frutto di questa antica tecnica. L’annata 2015 del Vaio Armaron presentata nei giorni scorsi e valutata 5 stelle è una delle più grandi annate in Valpolicella. Un vino elegante, vellutato, ma al tempo stesso di straordinaria forza e complessità. L'eleganza è enfatizzata dalla personalità della Molinara Clone Serego Alighieri e dall'affinamento in fusti di ciliegio rispettando l'antica tradizione di famiglia.
Colore rosso rubino impenetrabile, inonda le narici con il suo bouquet intenso di frutta sotto spirito, prugne secche, cacao. In bocca è elegante, equilibrato, ben strutturato, tannini vellutati con un finale lunghissimo di ciliegie mature e spezie. Ideale, a mio avviso, per accompagnare carni rosse, selvaggina, arrosti. Ma è una libidine anche con i formaggi stagionati: Vezzena, Parmigiano Reggiano, Trentingrana, Pecorino. Opulento e carezzevole, non disdegna il fuori pasto magari davanti al caminetto nelle giornate fredde.

Vigneti della Tenuta in Valpolicella
Legno di ciliegio
La cantina Serego Alighieri è - come abbiamo detto - la più antica della Valpolicella: vi riposano vini di riconoscibile carattere e nobiltà. Il profumo che si respira è sorprendente e deriva dalla presenza dei fusti in ciliegio da 600 litri. Utilizzato anche oggi secondo l’antica tradizione della famiglia, il legno di ciliegio contribuisce ad aumentare la morbidezza e la rotondità dei vini accentuando l’aroma tipico delle uve della Valpolicella. Alcuni fusti di rovere sono ugualmente presenti in cantina: vengono utilizzati per la prima fase dell’affinamento poiché il legno di ciliegio consente solo un breve invecchiamento del vino a causa della sua porosità e dunque viene usato solo per un massimo di 4 mesi per conferire ai vini una propria, particolare ed esclusiva personalità.
Tenuta Serego Alighieri
via Giare 277 - 37015 Gargagnago, Sant’Ambrogio di Valopolicella (Vr)
Tel 045 7703622
www.seregoalighieri.it