Quanti volti ha l'Etna? Sette etichette per scoprire la sua poliedricità
Al Cisterna cafè & bistrot, nel cuore di Napoli, il territorio vitivinicolo dell'Etna si è raccontato attraverso la degustazione di 7 etichette, abbinando a ciascun vino i piatti del resident chef Pierpaolo Musto
Si è da poco conclusa "Contrade dell'Etna" e ritorniamo a parlare di questa realtà vitivinicola siciliana che non smette mai di stupire. Un territorio così piccolo, ma così attrattivo, che attraverso la degustazione di sette diverse etichette è stato protagonista della serata al Cisterna cafè & bistrot, il delizioso locale situato nel cuore di Napoli, il cui nome richiama la medesima via in cui è ubicato, ovvero via Cisterna dell'olio. Un locale discreto e accurato, che in occasione del ciclo "Cisterna on Tour" ha ospitato l'incontro per viaggiare attraverso versanti, contrade e varietà, abbinando a ciascun vino piacevoli bocconi ispirati alla cultura del regno delle due Sicilie, realizzate dal resident chef Pierpaolo Musto.
La guida che mostra i volti dell'Etna
I vini sono stati scelti in modo mirato proprio per far percepire la bellezza e la peculiarità della Montagna. Una serata che si collega anche alla presentazione della Guida ai Vini dell'Etna 2024, arrivata alla sua ottava edizione e curata da Fabrizio Carrera e Federico Latteri, coadiuvati da diversi collaboratori, tra cui la partenopea Titti Casiello, che ha guidato gli ospiti, insieme a Latteri nelle sfumature etnee. Una guida completa che ogni anno racconta le aziende presenti sul territorio, senza punteggi, ma solo attraverso le peculiarità di ciascuna realtà.
Vini dell'Etna, da Nord a Sud
Si parte con l'Etna Bianco 2022 di Muruasiccu, una cantina piuttosto recente, nata con la vendemmia 2018, inizialmente solo con un rosso, poi affiancato dal bianco e da un rosato nel 2020. I vigneti da cui viene prodotto il Muruasiccu Etna Bianco Doc si trovano in località Biancavilla e Solicchiata, le vigne sono allevate ad alberello e contano almeno 50 anni di età. Siamo quindi tra versante Nord e versante Sud e tra 600 e 800 s.l.m., il vino viene prodotto con 90% Carricante, 10% Catarratto, un bianco che nel calice esprime profumi di agrumi, erbe ed aromatiche. Il sorso è fresco e sapido. Piacevole la combinazione con il cannoletto farcito con ricotta al limone e acciughe di Cetara.
Ci addentriamo nel versante Sud con il cru di Etna Doc Bianco A' Puddara” di Tenuta di Fessina, prodotto con Carricante in purezza, un vino dedicato alle stelle che si avvistano dal mare sulla vetta del vulcano in estate, le Pleiadi, dette in dialetto “A' Puddara”. Prodotto nella contrada di Manzuedda a Biancavilla a 900 metri slm, è un autentico vino di altura, che nel profilo olfattivo ricorda i profumi floreali di ginestra a cui seguono le note agrumate di scorza di lime e cedro, cenni di grafite e di erbe officinali. Ampio e lungo al sorso, richiede un abbinamento decisamente più complesso, trovando armonia con la mousse di cavolo allo zafferano con uvetta e pinoli su pasta soffiata.
Vini dell'Etna, il versante Est del Vulcano
Da Sud andiamo verso il Versante Est dell'Etna, dove in Contrada Puntalazzo, frazione di Mascali, nasce Ante, l'Etna Bianco doc 2021 de I Custodi delle Vigne dell'Etna, che chiude la selezione dei bianchi etnei. Un vino che racconta e sintetizza la profondità del vulcano e della sua terra nera con la leggerezza del verde e del mare che lo circonda. Un 100% Carricante che esprime profumi di nespola, erbe selvatiche e rimandi di anice e mandorla; quest'ultima ritorna al sorso che risulta salino e di grande eleganza. Un vino estremamente piacevole e godibile.
Il Consorzio tutela vini Etna Doc verso il riconoscimento della Docg
L'Italia del vino: tre Etna Rosso da non lasciarsi sfuggire
Torna Contrade dell'Etna: in mostra alcuni tra «i vini più sexy d’Italia»
L'Etna e l’eruzione qualitativa dei suoi vini. Esplodono i bianchi e le bollicine
Degustazioni, cooking show e musica: Versante Fest celebra l'Etna e i suoi vini
Ci si sposta lungo il versante Sud-Est del Vulcano nel territorio di Viagrande con il Doc Etna Bianco De Aetna 2022 di Terra Costantino, anche questo frutto del blend di 80% di Carricante, 15% di Catarratto e 5% di Minnella. L'obiettivo di questa versione di “De Aetna” è di raccontare il lato vulcanico e al contempo mediterraneo di questo territorio. Nel calice i profumi sono ampi e carezzevoli, si distinguono note di frutta gialla e bianca, una traccia agrumata e uno sfondo fumé. Il sorso gioca tra sapidità e freschezza. Decisamente centrato il goloso boccone che lo accompagna: una mini montanara con pesto trapanese e provolone del Monaco.
Etna, un piatto due vini
Si prosegue con l'Igt Terre Siciliane Terremoto 2022 di Nerina Cardile, frutto dell'energia vulcanica di questa giovane e tenace vignaiola che, in contrada Piano dei Daini dà vita a questo vino rosso, ottenuto dalla vecchia vigna mista, dove Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Grenache coabitano. Un vino spontaneo e diretto, ricco e speziato, dalla trama tannica sottile che prende slancio grazie alla scia salina e agrumata di arancia rossa. Connubio perfetto con l'idea di “Norma partenopea” realizzata da Musto, preparata con San Marzano e spuma di provola di Agerola. Con lo stesso piatto in abbinamento, si passa all'Etna Rosso Qubba 2020 di Monteleone, espressione strutturata e imponente del versante nord, che viene realizzato con un assemblaggio di uve Nerello Mascalese (90%) e Nerello Cappuccio (10%), coltivate all'interno di un singolo vigneto vicino al fiume Alcantara. Un vino dove la traccia speziata e balsamica si mostra con netta evidenza, ritornando anche al sorso, che risulta ricco e potente.
Il baccalà fritto con caponata chiude il percorso salato e diventa compagno perfetto per l'Etna Rosso Nerello Mascalese 2020 di Masseria Setteporte, servito in formato magnum. Prodotto nella zona di produzione dell'Etna Versante Sud-Ovest, è frutto del lavoro accurato di Pietro Portale, che nella sua Masseria Setteporte di Biancavilla, porta avanti con passione l'arte di fare vino, trasmessa di generazione in generazione. Un vino davvero sorprendente, di grande personalità che riunisce slancio e profondità, frutto e balsamicità in una sintesi gusto-olfattiva perfetta che lo rende un vino estremamente godibile e allo stesso tempo affascinante, un vino di grande bevibilità. Un incontro intriso di fascino e curiosità che ha regalato a tutti il giusto stimolo per andare a visitare in prima persona le diverse sfumature che l'Etna riesce a regalare.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini