Per lo Spumante dell'Oltrepò Pavese un disciplinare più rigido e severo

Lo ha deciso l’Assemblea dei soci del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese che producono la denominazione Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico. Tra le novità, la raccolta manuale delle uve e la Riserva

09 dicembre 2022 | 10:42
di Stefano Calvi

Lo Spumante dell’Oltrepò Pavese ora si produce con regole più rigide e severe: è assolutamente obbligatoria la raccolta manuale in cassetta e viene introdotta la tipologia “Riserva”. Lo ha deciso l’Assemblea dei soci del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese che producono la denominazione Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico, riunitasi nelle ore scorse, presso la sala Gallini di Riccagioia a Torrazza Coste. È stata, infatti, ha approvato la modifica del disciplinare Docg. Le modifiche approvate prevedono tra l’altro la variazione del nome della denominazione in “Oltrepò Docg Metodo Classico”, la raccolta manuale delle uve, l’inserimento della tipologia Riserva con almeno 48 mesi di permanenza sui lieviti.

Il nuovo disciplinare per l'Oltrepò Docg Metodo Classico 

«Il territorio in un’Assemblea caratterizzata da un clima sereno e costruttivo, ha approvato modifiche importanti per il futuro della denominazione al vertice della piramide qualitativa dell’Oltrepò. - spiega il direttore del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese Carlo Veronese - inizieremo subito a lavorare per dare attuazione alle richieste dei soci e poter inviare, nel più breve tempo possibile, alla Regione Lombardia la documentazione necessaria all’approvazione di Regione, Masaf e Commissione Europea». 

Ad esprimere la sua soddisfazione per un percorso nato negli anni scorsi e concretizzatosi in queste ore che porta ad innalzare il livello qualitativo del prodotto Meto Classico è l’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Fabio Rolfi. «Un ottimo segnale. Bisogna andare nella direzione di valorizzare sempre di più i prodotti, renderli riconoscibili e identificativi di un territorio. - ha aggiunto l’assessore Rolfi - Conosciamo le difficoltà di un settore che, come altri, sta soffrendo il rincaro dei costi di produzione, ma abbiamo segnali economici positivi sulle vendite e sulle esportazioni. Per questo è necessario un percorso di valorizzazione che possa tradursi in ricchezza per tutto il territorio dell'Oltrepò e la sua attrattività, ma anche in redditività per le imprese». 

 

Un passo avanti per il Consorzio 

Queste nuove disposizioni per produrre spumante in Oltrepò sono state viste da tutti gli operatori del mondo vitivinicolo oltrepadano come un importante passo avanti nel segno dell'unità del comparto che in questi anni ha lavorato tanto per trovare soluzioni comuni. Così il Presidente del Consorzio, Gilda Fugazza: «Proprio così. Siamo stati coerenti e attenti alle necessità di un mondo complesso e condizionato da tanti fattori, penso al climate change, penso alla situazione economica di incertezza generale. Questo lavoro molto tecnico è frutto di un percorso che parte da lontano, dai Tavoli dedicati alle Denominazioni e non è di fatto ancora finito. Da presidente di un Consorzio mi auguro che in futuro la burocrazia che condiziona le "buone" pratiche del mondo della viticoltura e non solo, si snellisca e soprattutto sia più connessa alle esigenze dell'attualità condizionata pesantemente da variabili che ci impongono la vera resilienza e capacità di affrontare gli imprevisti». 

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