Lo scorso anno 63 milioni di fatturato (in crescita del 14% rispetto all'anno precedente e del 4 % in confronto al 2019), raddoppiato dal 2014 ad oggi. Sono 13 milioni le bottiglie vendute di cui l'89 % all'estero, grazie ai vini di alta gamma, una nuova campagna pubblicitaria e di comunicazione, utilizzando soprattutto i social e infine la certificazione di qualità. Gli Stati Uniti sono il Paese con l'incidenza maggiore in termini di export dei vini di qualità con il 60% del mercato contro una media nazionale del 53%. Numeri solidi, spalle larghe e nessun interesse - per ora- alla quotazione in Borsa. Questo lo "stato di salute" di Pasqua, azienda vitivinicola veronese con una storia centenaria alle spalle, che ha presentato alla Triennale di Milano vigneti e cantine.
La famiglia Pasqua
Pasqua presenta i suoi vini a Milano
Pasqua è "rossista", o meglio è specializzata nei vini rossi, con il cuore nella Valpolicella. Amarone e Ripasso le punte di diamante senza ignorare interessanti rosati e bianchi. Nel capoluogo lombardo si è tenuta la conferenza stampa con i vertici dell'impresa vincola veronese. Accanto al presidente Umberto Pasqua lavorano i figli Riccardo e Alessandro. «Quando va bene - è stato detto - bisogna farsi una domanda: come schiacciare ulteriormente l'acceleratore e continuare a lavorare a manetta?Semplicemente, facendosi conoscere ulteriormente, guardando alle nuove generazioni e potenziando la gamma dei vini premium, quelli che hanno dato grandi soddisfazioni. Innovazione e qualità, con tre cose in testa: distribuzione, costruzione di una marca e creazione di valore. E tanta, tanta attenzione alle tecnologie che usano le nuove generazioni».
Da sinistra Riccardo e Umberto Pasqua
Il futuro? Il mercato asiatico
Ecco quindi, molto in sintesi, la filosofia di Pasqua che si appresta a sbarcare alla grande sul mercato asiatico e cinese in particolare. Un mercato che vale un miliardo di dollari, lasciato in parte libero dopo l'interruzione dei rapporti con l'Australia che deteneva l'importante quota di mercato assieme alla Francia. «Siamo pronti, come lo siamo a presidiare i mercati di altri 68 Stati, 40% in Europa - è stato rimarcato a Milano - puntando tutto sui vini di alta gamma che saranno anche al centro della campagna pubblicitaria che abbiamo affidato ad una società degli Stati Uniti. Piattaforme social ma pure carta stampata, quotidiani e riviste di settore».
Intanto si lavora nei vigneti con investimenti per oltre 10 milioni di euro: «Perché la qualità nasce anzitutto fra le nostre vigne secolari».