Lugana, un vino che ha voglia di crescere ancora: “Usciamo dalla nostra zona di comfort”
Il Consorzio si è raccontato ed ha raccontato il suo vino in occasione di “Lugana, armonie senza tempo”, alla Milano Wine Week. Abbiamo parlato del futuro con il direttore Edoardo Peduto
È giusto godersi i momenti belli, ma è anche necessario guardare sempre avanti, per rimanere solidi e, se possibile, crescere ancora. Il Lugana sta vivendo una stagione d'oro. Negli ultimi anni, infatti, la Doc del lago di Garda, a cavallo tra le province di Brescia e Verona, è cresciuta in maniera esponenziale e si è fatta conoscere in Italia e in tutto il mondo. Una crescita che è dovuta a un mix di caratteristiche del vino e del suo territorio, che hanno creato un "ecosistema" perfetto e portato in dote un vero e proprio boom. A raccontare il presente delle denominazione e le prospettive future ci ha pensato direttamente il Consorzio, in occasione di "Lugana, armonie senza tempo", evento svoltosi a Palazzo Bovara e inserito nel calendario della Milano Wine Week.
Lugana, con Armonie senza tempo alla Milano Wine Week
Armonie senza tempo è uno degli eventi storici di promozione del Lugana in Italia. L'appuntamento è giunto ormai alla sua tredicesima edizione e ha visto, a Palazzo Bovara, coinvolti 58 produttori e circa 150 etichette. Un'occasione unica per capire qualcosa di più della denominazione, delle sue caratteristiche e delle sue forze. I numeri, ormai, sono senza dubbio importanti. Ventotto milioni di bottiglie nel 2022 con più di 200 produttori associati e circa 2.600 ettari vitati. Il 70% della produzione va all'estero, con la Germania che è, in assoluto, il primo mercato. Una Doc che si sviluppa in cinque Comuni (Peschiera del Garda, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Sirmione e Pozzolengo) e che racchiude sotto la propria ala cinque diverse interpretazioni della turbiana, il vitigno autoctono da cui nasce il Lugana. Oltre al Lugana Doc, esistono, infatti, il Lugana spumante, quello Superiore, quello Riserva e il Lugana Vendemmia Tardiva.
Assaggiarli permette di cogliere, nell'immediato, molti dei motivi per cui il Lugana stia vivendo questa fase positiva: la sua versatilità. Lo spumante, benché ancora poco diffuso, è sicuramente interessante. Noi ne abbiamo provato uno metodo classico, affinato venti mesi sui lieviti, prodotto a San Benedetto di Lugana. Finale sapido, con sentori di erbe aromatiche e fiori di campo. Per il Lugana Doc è stato scelto un 2022 di Pozzolengo. Il risultato? Una sorta di manifesto: freschezza assoluta e sapidità persistente, che rimane sulle labbra. Interessante, per un vino così giovane e di pronta beva, la durata. Infine, per il Lugana Riserva è stato scelto un 2020, sempre prodotto a Pozzolengo. Un vino che ha passato 24 mesi in acciaio e 6 in bottiglia. Curioso notare come si tratti di un prodotto completamente diverso dal precedente: balsamico e strutturato, sembra perfetto per abbinamenti anche originali. Un esempio? Lo zenzero.
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Il futuro del Consorzio Lugana Doc
L'evento è stato l'occasione anche per fare il punto sul momento che sta vivendo il Lugana e sulle strategie future di crescita del Consorzio. Ne abbiamo parlato con Edoardo Peduto, nominato da pochi mesi direttore.
Abbiamo avuto un assaggio della versatilità del Lugana, che è ormai un dato di fatto. Quali sono le altre caratteristiche che hanno contribuito alla vostra crescita in questi anni?
Il Lugana è un vino fortemente identitario. Dici Lugana e pensi subito al lago di Garda. Questa è la nostra bandiera e ci ha aiutato a crescere. Il nostro territorio, che è un territorio turistico, ha aiutato a far conoscere il Lugana. Merito, anche, dei turisti tedeschi, che amano il lago e il nostro vino e che hanno contribuito in maniera importante a portarlo nel mondo.
Una forza, poi, sono le sue caratteristiche...
Sicuramente. È un vino di facile beva, immediato. Sapidità e acidità lo rendono unico nel suo genere e lo hanno reso un vino che piace molto anche ai giovani, perché adatto a momenti di divertimento, come può essere un aperitivo.
Il mercato tedesco è una certezza, così come quello nell'area di produzione. Quali sono i passi successivi per crescere ancora?
Come Consorzio ci siamo dati un duplice obiettivo. Il primo è, senza dubbio, quello di crescere in valore. Non ci interessa fare grandi quantità, ma dare valore a ciò che già produciamo. Per farlo dobbiamo comunicare al mercato la qualità del nostro prodotto.
E il secondo obiettivo?
Il secondo obiettivo è uscire dalla nostra zona di comfort, vale a dire andare oltre al mercato tedesco e a quello del nostro territorio di produzione, in cui siamo già forti. Per questo abbiamo creato Lugana On Tour, che porta la nostra denominazione fuori dalla province di produzione. Siamo convinti che, nelle tante città in cui siamo stati, il Lugana possa trovare spazio. E per questo stiamo lavorando molto sull'internazionalizzazione, che è un passaggio fondamentale. Oltre alla Germania vogliamo crescere nel Nord Europa e in Gran Bretagna, oltre che negli Stati Uniti. Quello Usa è un mercato molto complesso, in cui siamo arrivati da poco. Servono, per crescere, investimenti importanti e un gran lavoro di promozione della denominazione. Si tratta di un progetto di crescita a medio-lungo termine.
Consorzio Tutela Lugana Doc
Parco Catullo 4 - 37019 Peschiera del Garda (Vr)
Tel 0459233070
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