I vini lombardi crescono grazie a sostenibilità e valorizzazione del territorio
Ascovilo, l'azienda Consorzi Vitivinicoli Lombardi, punta a una ripresa post pandemia che si fonda sulla produzione green dei vini regionali
Territorialità e promozione, sono le due parole chiave del 2022 di Ascovilo l'Associazione dei Consorzi Vitivinicoli Lombardi.
Nel 2021 la richiesta di vini lombardi all'estero è aumentata di oltre il 10%, con una attenzione particolare alla sostenibilità. Export quindi in crescita con una sensibile ripresa anche del mercato interno, soprattutto nelle festività di fine anno. Tutto ciò grazie ad una realtà, fra piccole e grandi cantine, che vanta ben 90 di vini a denominazione di qualità, con 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.
Il mercato va verso la sostenibilità
«Le oltre 3mila imprese del comparto vitivinicolo, un quarto delle quali a guida femminile - ricorda Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo - hanno valorizzato le biodiversità sposando metodi produttivi che riducono l'impatto ambientale per migliorare la qualità delle produzioni, ridurre l'impronta carbonica e ottimizzare l'utilizzo delle risorse, a partire da quelle idriche. I nostri principali ambasciatori, ristoratori ed enoteche hanno vissuto assieme ai produttori un momento difficile e solo nella coralità delle azioni possiamo trovare la chiave per mettere in moto una ripartenza sincera e fattiva perché anche in Lombardia (come in altre regioni) bianchi, rossi, chiaretti e bollicine a km zero, siano protagonisti delle carte dei vini e dell'offerta nei canali Horeca.
Adesso, dalla Valtellina all'Oltrepò pavese, dal Garda alla Franciacorta, da Scanzo a San Colombano al Lambro, dalle colline moreniche del mantovano alla Lugana, l'imperativo è fare rete e allearsi per affrontare le nuove sfide del post pandemia».
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Alberto Lupini