I vini della Lombardia incantano a Terre d'Italia
All'edizione 2022 della kermesse toscana la rappresentanza lombarda si è presentata con sei cantine che hanno saputo sorprendere e al tempo stesso conquistare anche i palati più esperti
Ottanta aziende e 400 vini per Terre d'Italia, la kermesse organizzata da L’AcquaBuona sulla scia del grande successo di Terre di Toscana, di cui vi abbiamo già dato conto. Ferma restando la predominanza numerica nelle presenze delle Aziende toscane, l’occhio, nell’l’intero stivale nazionale, cade sulla rappresentanza lombarda, rinforzatasi rispetto alle edizioni precedenti e forte di ben 6 Cantine. Ed è su questa quota che si focalizzano i miei assaggi. Duro scegliere fra i tanti vini presentati da ciascun produttore dunque obbligata diventa l’indicazione di quello più convincente cantina per cantina in rigoroso ordine alfabetico.
Ecco i vini della Lombardia che hanno conquistato Terre d'Italia
BARONE PIZZINI – Franciacorta Saten Edizione 2018 – Giallo verdolino con riflessi paglierino. Il perlage è finissimo e persistente. Al naso emergono sentori di tiglio e rosa bianca, pesca tabacchiera, alchechengi e mandarino. Completano il corredo olfattivo mentuccia e caramella alla liquirizia. In bocca gioca su eleganza e finezza. La freschezza risalta con forza e si appoggia su sentori minerali. Chiude trionfalmente con erbe aromatiche e agrumi.
CA’ DEI FRATI – Dosaggio Zero –Giallo paglierino con riflessi ramati e sfumature rosa buccia di cipolla. Perlage raffinato e duraturo . Olfatto di rosa e violetta, coniugate con piccoli frutti rossi, arancia e frutta a guscio, un refolo di grafite. In bocca appare immediatamente in equilibrio con un positivo rapporto tra acidità, sapidità moderata e morbidezza. Epilogo lungo e appagante.
CONTE VISTARINO – Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Brut Rosé Saignée della Rocca – Lucente rosato tenue con vivaci venature ramate. Mousse ricca e soffice. Olfatto all’insegna dei fiori con rose rosse e peonie a farla da padrone, seguite da un ricordo di spremuta di melograno . La cremosità dell’effervescenza accarezza l palato, caratterizzato da una giusta dose di freschezza e sapidità equilibrata. Chiusura di notevole persistenza
FRECCIAROSSA – Metodo Classico Extra Brut Bianco 2019 – Giallo dorato, cristallino, al naso molto intenso. La complessità olfattiva lascia inizialmente stupiti. Frutta matura, fiori, mineralità, vaniglia. Al palato è caldo, sapido, intenso e con una lunghezza gustativa veramente apprezzabile. Alla fine del sorso arriva la freschezza acida. Una sorpresa che inizialmente non si percepisce.
PICCHIONI ANDREA - Buttafuoco Bricco Riva Bianca2018 – Rosso rubino acceso. Impatto olfattivo notevole con sentori di frutta scura, carruba,viola appassita per terminare con liquirizia e cacao amaro. Ha fatto dell’austerità la propria ragion d’essere. Deciso, pieno, con un tannino irruente ma godibile e un’acidità non debordante . Lungo il sorso con ritorni di frutta rossa.
SCUROPASSO – Zero Metodo Classico Pas Dosé – Paglierino di intensa luminosità con un perlage fitto. Al naso è immediato. Tracce di fiori di sambuco e un interessante corredo di erbe aromatiche con evidenze di salvia, timo e rosmarino. Seguono presenze di cedro e ananas abbinate a sentori minerali spiccati. In bocca ritroviamo freschezza e sapidità bilanciate con garbo in perfetto equilibrio.
Una bella squadra quella lombarda. Da scudetto.
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Alberto Lupini